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1 mese agoon
In Giappone è allarme. Gli USA sono però sicuri che non ci sia nessun pericolo di una catastrofe imminente.
Tre giorni fa un terremoto di magnitudo 6.8, al largo della costa sud-orientale dell’isola russa di Sachalin e a nord dell’isola giapponese di Hokkaido, ha dato il via a una serie di scosse che hanno provocato danni a edifici e frane in diverse aree.
L’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) aveva emesso l’avviso giovedì scorso, dopo che otto persone erano state ferite da un sisma 7.1 nel sud. “La probabilità di un nuovo terremoto importante è più alta del normale, ma questa non è un’indicazione che si verificherà sicuramente un grande terremoto.” ha detto il JMA, che non ha fornito una tempistica né un invito all’evacuazione.
Anche gli scienziati hanno lanciato già da venerdì scorso l’allarme su un possibile “mega-terremoto” che potrebbe verificarsi nel Paese.
Le autorità giapponesi hanno esortato la popolazione ad evitare di accumulare scorte mentre si è registrata una impennata nella richiesta di kit per disastri e beni di prima necessità. Cibo conservato e acqua in bottiglia in cima alla lista degli articoli più richiesti.
Su X i post fake sul mega terremoto in Giappone sono diventati un grosso problema, perché spesso nascondono link a siti truffa per carpire dati personali agli utenti. Tokyo ha chiesto alla piattaforma di prendere provvedimenti.
Secondo quanto riferito da Bleeping Computer, i criminali stanno pubblicando sull’ex Twitter annunci video fake relativi a eventi allarmanti con l’obiettivo di truffare gli utenti reindirizzandoli a siti volti a carpire i dati sensibili.
Infatti da quando l’Agenzia meteorologica giapponese ha lanciato l’allarme di un possibile mega terremoto in arrivo nella zona di Nankai Through, X si è letteralmente popolata di post fake relativi a questo avvertimento – circa 70.000 tra le giornate di giovedì 8 e venerdì 9 agosto – tanto da convincere il ministero degli Affari interni e delle comunicazioni a chiedere alla piattaforma di intraprendere azioni adeguate per contenere la disinformazione.
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