Ormai basta il nome di Wes Anderson per evocare l’estetica che ha fatto la sua fortuna: cura maniacale per i dettagi, simmetria, bianchi mai troppo squillanti e neri poco intensi. Ma non c’è solo questo – e, anche se i film di questo regista sono sicuramente uniti da una visione simile, ognuno splende di voce propria.

La trama fenicia
Ne La trama fenicia Anderson sceglie di raccontare la storia dell’eccentrico Zsa Zsa Korda, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo che – pare – non faccia altro che sfuggire continuamente alla morte. Tra un disastro aereo e l’altro, Korda convoca la figlia Liesl; sebbene la ragazza sembri decisa a prendere i voti e a farsi suora, l’uomo la vuole designare come erede del suo immenso patrimonio. Nel frattempo, che lei lo voglia o no, lo aiuterà a realizzare il suo più grande sogno, al più folle delle sue ambizioni: la trama fenicia.
Il cast del film è a dir poco stellare – oltre Benicio del toro e Mia Threpleton ci sono (tra gli altri) anche Michael Cera, Tom Hanks, Bryan Cranston, Scarlett Johansson, Willem Dafoe e Benedict Cumberbatch. A metà tra un delirio onirico carico di simbolismo e una pungente satira anticapitalista, questa pellicola accende nel cuore dello spettatore tante piccole micce che, proprio come le bombe che il protagonista porge a tutti coloro che incontra come regalo, esploderanno al momento opportuno in un turbinio di lustrini, fumo e meraviglia.
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