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L’alleanza tra PD, Azione e + Europa: in cosa consiste e quali sono state le reazioni del mondo politico?

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L’alleanza, alla fine, è arrivata: PD, Azione e +Europa hanno raggiunto un accordo politico.

In cosa consiste l’alleanza?

L’obiettivo comune sarà quello di contrastare le diseguaglianze e proteggere salari e pensioni dalla crisi; realizzare il salario minimo, correggere il reddito di cittadinanza e ridurre, a tutela dei lavoratori, il cuneo fiscale. E ancora: seguire le linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi “con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin”.

Per quanto riguarda le quote nelle candidature, il 70% spetterà al PD mentre il 30% a + Europa e ad Azione. “Le parti” si legge nel documento firmato da Calenda, Letta e della Vedova “si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive […] per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza”: niente candidature, quindi, per gli ex pentastellati e i fuoriusciti da Forza Italia. Letta e Calenda saranno i due “frontrunner” per la campagna elettorale.

La partita con la destra, dunque, si riapre.

I commenti del mondo politico

E se la Bonino si mostra soddisfatta dell’accordo insieme a Matteo Richetti – presidente di Azione – non tutti sono altrettanto entusiasti dell’intesa raggiunta: Bonelli e Fratoianni hanno infatti chiesto a Letta un incontro al fine di verificare se ci siano ancora o meno le condizioni per una campagna elettorale tra il PD, Sinistra Italiana ed Europa Verde; la Meloni commenta invece affermando che “L’alleanza PD-Azione fa chiarezza sulle forze in campo alle prossime elezioni: a misurarsi con il centrodestra e FDI  ci sarà la solita sinistra” mentre Tajani afferma: “Azione getta la maschera: è la quinta colonna del PD e della sinistra”.

Molto duro anche il commento dell’ex-alleato del PD Giuseppe Conte, che scrive: “Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda: in bocca al lupo alla nuova ammucchiata”. Critico anche l’ex-sindaco di Napoli de Magistris, che definisce il PD come “azionista di maggioranza del draghismo, in prima fila nel partito delle armi e della guerra oltre che delle politiche di devastazione ambientale”.

Infine, Rosato, presidente di Italia Viva, chiosa affermando che “Un polo di centro – moderato, riformista, coerente con quello che abbiamo sempre detto – alle prossime elezioni ci sarà: saremo noi.

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