“Lo pseudo-sindaco Konstantin ‘mangiacadaveri’ Ivashchenko negli incontri con i residenti di Mariupol sulla questione della subordinazione territoriale ha ripetutamente sottolineato che Mariupol sarà annessa alla regione di Rostov in Russia“.
Sono queste le parole da brividi di Petro Andryushchenko, consigliere del Sindaco di Mariupol, città finita nel principale mirino di Putin e dei suoi sostenitori.
Parole ed intenzioni che sembrerebbero confermate anche da alcune dichiarazioni del consigliere del Rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite, Sergei Leonidchenko, che ha detto: “La denazificazione dell’Ucraina sarà completata e i responsabili dei crimini saranno puniti”.
Ma perché Mariupol è così importante per i russi?
Mariupol è strategica, sia militarmente, sia economicamente: congiunge in un continuum territoriale la regione russa di Rostov sul Don, distante appena una cinquantina di chilometri, e la Crimea, annessa nel 2014, ubicata appena 350 chilometri più in là.
Per il generale sir Richard Barrons, ex numero uno del comando interforze britannico, Mariupol è vitale per il prosieguo della campagna militare russa. Prenderla tutta libererebbe forze fresche per la battaglia dell’est.
Secondo il consigliere del sindaco, questo rivela la “vera natura dei piani di Putin”. Sempre secondo Andryushchenko, i bambini rimasti nella città – che frequentano l’unica scuola rimasta in piedi – vengono obbligati a scrivere sui loro quaderni “Mariupol, regione di Rostov”.
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