ZURIGO. Il 31 marzo scorso Christofer Berger, responsabile federale delle vaccinazioni, è stato sequestrato per un’ora, e il suo rapitore, un 38enne tedesco, è rimasto ucciso assieme alla fidanzata in uno scontro a fuoco con la polizia.
L’esperto 59enne ha dichiarato: “Quell’uomo mi ha tenuto prigioniero per un’ora in un appartamento di Zurigo, chiedendomi di fargli avere un’ingente somma di denaro“. Il rapitore l’avrebbe minacciato di ripercussioni nel caso in cui la sua richiesta non fosse stata soddisfatta entro un determinato tempo. La notizia del sequestro era stata fornita dal gruppo Tomedia.
La sera del 6 aprile, la polizia aveva individuato l’appartamento del presunto rapitore e si era recata immediatamente. Alla vista dei poliziotti, però, il 38enne ha estratto la pistola e ha iniziato a sparare. Nel conflitto a fuoco è rimasta uccisa la compagna dell’uomo, una 28enne svizzera.
La dinamica dei fatti, stando a quanto riferito dalla Procura cantonale due giorni dopo la sparatoria, è stata stabilita grazie agli accertamenti dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Zurigo. In ogni caso, la sparatoria sarà oggetto di un’indagine, sia per quanto riguarda le azioni del 38enne tedesco, che circa l’operato degli agenti.
Il presunto rapitore sarebbe un No Vax e un sostenitore delle teorie Flat Earth, che considerano la terra piatta. Inoltre, l’uomo avrebbe sostenuto teorie complottiste, tra cui la negazione degli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, la produzione artificiale dei terremoti e la presenza di alieni tra gli umani.
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