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Rita ParuanoÈ uscito da qualche giorno un nuovo film firmato Amazon Prime: One fast move.
La pellicola ha protagonisti Kj Apa e Maia Raficco e forse proprio per il cast, o magari per la trama, il titolo si è trovato ben presto a trovarsi nella classifica della Top 10 in varie parti del mondo della piattaforma.
Kj Apa è particolarmente conosciuto per il suo ruolo di Archie nella serie “Riverdale”, mentre Maia interpreta una delle protagoniste dello spin-off di PLL: Original Sin.
Il mondo delle corse, che siano in moto o in auto, si sta facendo strada tra libri romance e per questo non stranisce vedere anche un film su questo tema.
Wes (Kj Apa) è un’ex soldato congedato con disonore per aver partecipato a una corsa clandestina. Convinto che diventare pilota sia il suo destino, Wes va a cercare Dean (Eric Dane) pilota motociclistico e padre biologico di Wes.
I due non si sono mai incontrati, e il ragazzo non lo ha cercato per instaurare un rapporto padre-figlio, ma affinché lo aiutasse a inserirsi nel circuito dei piloti. Dean non è più un grande pilota, al contrario, pare abbia problemi d’alcolismo oltre che fisici e nonostante le prime riluttanze, decide di aiutare il figlio. Contempo, quest’ultimo conosce Camila (Maia Reficco), cameriera di una tavola calda, per la quale inizia a nutrire dei sentimenti importanti.
Il film regala un piccolo sguardo alla parte tecnica presente dietro una gara motociclistica, oltre che a parlare di quelle che possono essere paure e conseguenze di una scelta di vita adrenalinica – ma il fulcro di questa storia è il mancato rapporto tra padre e figlio.
Attenzione! SPOILER
Dean rivela che l’idea di diventare padre lo aveva spaventato al punto di scegliere di scappare, soprattutto perché pensava che avere un figlio significasse mettere in pausa la sua carriera. Quando scopre che Camila ha un figlio, anche Wes si rende conto di trovarsi in una situazione simile, ma a differenza del padre non sembra intenzionato a scappare, ma al contrario vuole dare al figlio di Camila quello che lui non ha mai avuto.
Non è un film perfetto, perché probabilmente ci sarebbe voluto più tempo e ancora più dedizione per le parti tecniche. C’è da dire però, che anche con la sua leggerezza, il film è riuscito a regalare piccole emozioni e coinvolgere lo spettatore facendolo avvicinare al mondo delle corse motociclistiche.
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