Colpito brutalmente la notte tra venerdì e sabato, Caporal Maggiore dell’Esercito era ricoverato in gravissime condizioni. Ieri il decesso.
L’aggressione
Una lite stradale per motivi ancora da accertare è costata la vita a Danilo Salvatore Lucente Pipitone, Caporal Maggiore dell’Esercito, di anni 44. L’aggressione è avvenuta la notte intercorsa tra venerdì 10 e sabato 11 nella periferia di Roma, zona Centocelle. L’uomo era ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione del Policlinico Umberto I di Roma.
Ieri pomeriggio, a seguito della morte cerebrale del caporale, i familiari hanno dato il via libera per la donazione degli organi.
Le indagini
Erano circa le 2.30 di notte quando, in via dei Sesami, il personale sanitario ha soccorso il militare. L’uomo è stato trovato agonizzante con un taglio sul sopracciglio e una profonda ferita dietro la nuca. I colpi si son rivelati per lui fatali.
A svolgere le indagini sul caso stanno provvedendo i poliziotti della Squadra Mobile di Roma che, da quanto s’apprende, avrebbero già individuato e interrogato due persone: Mohamed Adibi, trentenne di origini tunisine con precedenti di spaccio, pare essere il principale sospettato dell’aggressione. L’uomo, quella notte, è stato visto scappare via insieme con un’altra persona a bordo di un auto noleggiata; entrambi sarebbero fuggiti a seguito delle urla di un passante che minacciava di chiamare la polizia. Acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona.
Il messaggio di cordoglio
Virali sono parole di cordoglio del ministro della Difesa Guido Crosetto: “Il mio cordoglio e le mie condoglianze alla famiglia e a tutto l’Esercito per la scomparsa del Caporal Maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone. Ha lottato contro la morte dopo l’aggressione subita ma purtroppo non ce l’ha fatta. La famiglia della Difesa abbraccia i suoi cari. Commosso dalla decisione di donare gli organi del 1° Grd dell’Esercito che con il suo ultimo gesto d’amore e d’altruismo contro la violenza subita ha voluto servire il Paese ancora una volta“.
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