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3 anni agoon
All’alba del divampare della guerra in Ucraina il conflitto era stato battezzato da alcune testate giornalistiche come “la guerra del gas” e, dopo 36 giorni, possiamo dire che sia ancora così.
Oggi infatti Vladimir Putin ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio del gas russo con i cosiddetti “Paesi ostili”: Italia, Germania, Francia e tutti gli altri Stati che rientrano nella lista nera di Mosca saranno costretti a pagare il gas naturale russo in rubli.
“Nessuno ci vende niente gratis e noi nemmeno faremo opere di carità” ha dichiarato Putin alla televisione russa “ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento in rubli, saranno interrotti”.
Immediata la replica dei Paesi europei: Francia e Germania si sono dette pronte a interrompere l’import di gas russo e il cancelliere Scholz ha affermato “Abbiamo guardato i contratti, c’è scritto che si paga in euro. E ho chiarito nella telefonata che rimarrà così.
“Le imprese potranno pagare, vorranno pagare e pagheranno in euro.”
Berlino ha inoltre dichiarato che ci saranno nuove sanzioni alla Russia.
Nuove misure sono arrivate anche dagli Stati Uniti, che hanno emesso sanzioni nei confronti di 13 individui ed entità russe. La Gran Bretagna, nel frattempo, ha sanzionato anche i media di stato russi.
In Italia, dove imperversa l’ennesima polemica, questa volta riguardante la spesa militare e il riarmo del Paese, si lamentano anche le Regioni: secondo queste ultime, il conflitto potrebbe costare caro al Made in Italy, per la precisione fino a 9,9 miliardi.
Rischiamo ancora una volta, in una situazione di tensione, una crisi di governo mentre Draghi riferisce che l’Ucraina e la Russia ci hanno chiesto di fare da garanti per l’attuazione delle clausole negoziali.
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