Quella di ieri è stata una giornata storica per Regno Unito, Finlandia e Svezia.
I tre paesi si sono uniti un un patto militare che prevede la possibilità di assistenza militare britannica nel caso di un ipotetico attacco della Russia.
Le dichiarazioni di Jonson
“Nell’eventualità di un disastro, di un attacco a uno dei nostri Paesi, ciascuno interverrebbe per dare assistenza all’altro: assistenza militare inclusa”, se “richiesta”, ha detto il premier Boris Johnson.
Johnson si è recato prima in Finlandia dove ha incontrato il presidente Sauli Niinistö, e poi in Svezia, dove ha incontrato la prima ministra Andersson, due paesi che sono ormai a un passo dall’ingresso nella Nato.
Annessione che, nel caso in cui dovesse realizzarsi, scatenerebbe l’ira del Cremlino che già mesi fa fece sapere che «prenderà le necessarie misure di sicurezza difensive, con conseguenze tra le più indesiderabili».
Per tale ragione il presidente finlandese Niinisto ha provato a calmare le acque affermando che l’eventuale adesione non sarà “contro” nessuno.
Il sostegno popolare all’ingresso del Patto Atlantico, sia in Svezia sia in Finlandia, è d’altra parte esploso negli ultimi mesi – il 76% dei finlandesi, secondo gli ultimi sondaggi, è ad esempio a favore. Il ministro per gli Affari europei, Tytti Tuppurainen, ha dichiarato apertamente che la luce verde ormai è “molto probabile”. E dichiarazioni analoghe vengono dalla Svezia. “Abbiamo visto che tipo di Paese è la Russia e che tipo di regime ha: il suo leader è un dittatore spietato”, ha aggiunto Tuppurainen. “Non ci facciamo più illusioni su quello che sta facendo e sappiamo che può condurre una guerra che è quanto di più spregevole, spietato e brutale si possa immaginare”.
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