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Alunni atellesi in parlamento

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Entrare in contatto con le Istituzioni a volte sembra essere un’impresa difficile, soprattutto quando si parte dai territori delle periferie, soprattutto quando queste periferie sono quelle del Sud.

In tempi di pandemia poi, pensare di poter accedere negli spazi dove prendono forma le leggi dello Stato, potrebbe sembrare quasi utopico.

Invece la Camera dei Deputati, lo scorso 25 maggio, anche se a distanza e online, è entrata nella scuola e nelle case degli alunni della ‘Massimo Stanzione’ di Orta di Atella e, insieme all’onorevole Giovanni Russo, deputato atellano, gli alunni hanno potuto attraversare le storiche aule di Montecitorio e visitare la Biblioteca personale del Presidente della Camera dei deputati.

Un incontro tra un Deputato della Repubblica italiana e studenti di terza media, un incontro tra Roma e Orta di Atella, tra due generazioni diverse, realtà lontane eppure vicinissime perché accomunate da una stessa origine, perché appartenenti alla stessa terra, allo stesso humus, la stessa culla.

Un’attività laboratoriale di educazione civica che ha preso corpo attraverso un confronto che ha visto i nostri alunni interrogarsi e approfondire i temi fondativi della nostra democrazia repubblicana prima insieme ai docenti, poi con l’Onorevole Russo.

Si è parlato della Resistenza italiana e di Resistenza atellana, si è ricordato il valore storico delle ‘4 giornate di Napoli’ ma anche dei nostri Martiri atellani, persone umili che hanno dato la vita per la libertà e sono morti da eroi per garantire alle nuove generazioni, cioè a noi, ciò che oggi abbiamo, ma che troppo spesso diamo per scontato.

L’Onorevole ha mostrato poi agli alunni una copia anastatica della nostra Costituzione nella sua veste originaria e si è voluto fermare con gli studenti a commentare un passaggio dell’articolo 4, straordinariamente rivoluzionario nella sua semplicità: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Etica del dovere e diritto di avere la possibilità di scegliere cosa essere e come contribuire al progresso civile e sociale della comunità sono stati i punti focali delle parole del deputato che ha voluto sottolineare come tutti debbano impegnarsi per la realizzazione di sé, ma che ciò è possibile solo quando a tutti vengono offerte le stesse possibilità, anche a coloro che abitano le periferie del Paese o che provengono da contesti socio economici deprivati.

E qual è questo baluardo di democrazia e di uguaglianza se non la Scuola? Una scuola pubblica, democratica e costituzionale?

La scuola, ha sottolineato il deputato, è l’unico grande ascensore sociale esistente, e lo studio e l’impegno sono i veri strumenti che consentono anche ad un semplice cittadino, anche di una famiglia umile, di poter arrivare in alto, all’altezza dei propri sogni.

Gli alunni hanno peraltro portato alcune istanze al Deputato, chiedendo che lo Stato centrale non dimentichi le periferie, non dimentichi quei luoghi dove non ci sono biblioteche e spazi idonei per consentire ai bambini e ai giovani di crescere, nella mente e nel corpo.

Ma si è parlato anche di 2 giugno e si è parlato di donne. In quella data accadeva la più grande rivoluzione della nostra storia sia perché l’Italia sceglieva di essere una democrazia sia perché per la prima volta le donne italiane hanno potuto impugnare una matita per esprimersi: era la prima volta che in Italia la donna veniva considerata una cittadina a tutto tondo.

Gli alunni della Massimo Stanzione hanno chiesto all’onorevole Russo cosa è cambiato, dove siamo arrivati, hanno chiesto se quella carta costituzionale è viva, se respira, o se è solo carta!

L’Onorevole ha risposto con onestà e senza retorica a queste domande.

Molto è stato conquistato, ma molta strada ancora è da percorrere in quanto a cambiare deve essere prima di tutto la forma mentis di tante persone. Il dialogo con l’Onorevole ha toccato però anche altri temi più scottanti. Essendo originario del nostro territorio, i ragazzi hanno voluto parlare anche di Terra dei Fuochi, di ecomafia e del dolore di tante famiglie che vedono questa nostra terra essere sempre più spesso luogo di dolore e di morte. Un dibattito vivo e plurale, dove anche la Presidente e la Vicepresidente del nostro Parlamento studentesco, Anna Senese e Giulia Farina, hanno portato l’esperienza della vita di rappresentanza democratica presente nel nostro Istituto.

La dirigente scolastica, la professoressa Arcangela del Prete, ha infine portato i suoi saluti e ha ricordato agli studenti non solo quanto sia importante e stimolante il confronto diretto con i rappresentanti delle Istituzioni, ma anche come sia fondamentale per i giovanissimi conoscere e assorbire i valori costituzionali, perno di tutte le nostre attività scolastiche, come della nuova educazione civica.

Esperienze come questa, le attività di educazione civica ma in generale la Scuola tutta sono dei semi che vengono offerti ai nostri ragazzi affinché la nostra Costituzione possa fruttificare, perché come disse il nostro carissimo presidente Sandro Pertini: La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua”.

 

La referente di Educazione civica

Professoressa Vincenza Sorvillo

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