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Cronaca

Armi, equilibri e genocidio: le dichiarazioni di oggi sulla guerra in Ucraina

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Trudeau e Trump parlano di genocidio

Non è più solo Biden a parlare di genocidio: si uniscono al coro delle accuse anche il primo ministro canadese Justin Trudeau e, inaspettatamente, anche Donald Trump – che però ha ribadito che, se fosse stato eletto lui come presidente degli Stati Uniti, la Russia non avrebbe mai invaso l’Ucraina.

“Possiamo parlare sempre più di genocidio”, ha dichiarato Trudeau a dei giornalisti, mentre presidente polacco Andrzej Duda, in visita a Kiev, ha detto che quella in corso “non è una guerra, ma terrorismo”. L’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina oggi ha reso noto che sarebbero oltre 6500 i crimini di guerra commessi dalle forze armate russe.

800 milioni di dollari di armi dagli USA e lo stop della Grecia

E mentre il presidente degli Stati Uniti annuncia l’invio di armi all’Ucraina per oltre 800 milioni di dollari, il ministro della difesa greco Nikos Panagiotopoulos ha invece affermato che la Grecia non invierà altri equipaggiamenti militari a Kiev. La Grecia ha inviato all’Ucraina fucili e lanciarazzi portatili, ma Panagiotopoulos ha detto che quelle armi venivano dalle scorte greche e che non sarà possibile effettuare altri invii – la Grecia non deve rimanere sguarnita e non deve indebolirsi, spiega, soprattutto per quanto riguarda le isole.

Mosca: “L’equilibrio deve essere ripristinato”

Anche la Russia oggi ha rilasciato diverse dichiarazioni. Il vicepresidente del consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Mendvedev sul proprio canale Telegram ha scritto che, qualora Svezia e Finlandia entrassero nella NATO, “non sarebbe più possibile parlare di uno status non-nucleare del Baltico” e che “L’equilibrio dev’essere ripristinato”.

Dmitry Peskov, invece, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che se gli Stati Uniti volessero davvero la pace, non invierebbero armi a Kiev e che, anzi, dovrebbero “incoraggiare l’Ucraina a soddisfare le condizioni che sono state formulate in modo molto chiaro dalla Federazione Russa”.

Putin, invece, si è detto convinto del fatto che l’Europa non possa fare a meno del gas russo.

Di Maio: “Preoccupato per questo negazionismo che circola in Italia”

Di Maio, nel frattempo, si dice molto preoccupato riguardo il “negazionismo che circola in Italia” e rivendica il fatto che il belpaese abbia preso, sin dall’inizio della guerra, una posizione molto netta nei confronti dell’invasione pur mantenendo sempre “aperti i canali con Mosca e con Kiev”.

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