Una maestra dell’Istituto comprensivo Carlo Levi, nel quartiere Fidene a Roma, è stata sospesa dal suo incarico perché colpevole di comportamenti del tutto fuori luogo e diseducativi nei confronti dei suoi alunni.
A seguito di un’ispezione dell’Istituto regionale scolastico, sono stati certificati alcuni gesti dell’insegnante che hanno dell’assurdo, come chiedere ad un alunno di salire a cavalcioni sul cornicione della scuola cantando “guarda come dondolo”; far disegnare ai bambini di seconda elementare i gironi dell’inferno chiedendogli di mettere all’interno i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti. In un’occasione la maestra ha aggredito un bambino disabile chiedendogli perché “l’aveva presa a calci tutta la notte”.
É altrettanto certificato che l’insegnante ha continuato ad esercitare la sua professione per due anni nonostante fosse sottoposta a vari Tso (trattamenti sanitari obbligatori).
A denunciare l’accaduto, nel programma radiofonico Gli Inascoltabili di New Sound Level, è stata la presidente del Consiglio d’Istituto, Tiziana Cagnazzo, preoccupata per il figlio: «Mio figlio la domenica aveva attacchi d’ansia, ma alcuni bambini sono arrivati a farsi la pipì a letto per lo stress». Anche Flavio Patrizi, papà di un bambino della terza elementare rivela mesi di preoccupazioni: «Fortunatamente la maestra aveva le ultime ore e noi tutti i lunedì andavamo a prendere prima i bambini, l’intera classe si svuotava. I nostri figli hanno preso la pagella senza avere un voto in inglese perché non hanno mai fatto lezione». Patrizi racconta che parte della classe si è affidata ad un avvocato «perché abbiamo avuto problemi anche con la maestra di italiano, ma la preside non ci ha mai ascoltati».
La maestra, come anticipato, soffre di patologie certificate. I genitori, dunque, a buon ragione, non si scagliano contro di lei, ma contro chi aveva la responsabilità di tutelare la sicurezza dei propri figli.
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