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3 anni agoon
All’alba del violento terremoto che ha scosso Strasburgo il 26 Giugno, il progetto Geogrid spaventa sempre di più.
Il progetto, che ha lo scopo di studiare e analizzare le risorse geotermiche dei Campi Flegrei anche attraverso delle trivellazioni e di realizzare, in un secondo momento, un impianto di produzione di elettricità, era stato bloccato circa un anno fa in seguito all’esplosione di un geyser.
“Il 26 giugno scorso a Strasburgo abbiamo assistito a un caso emblematico di terremoto indotto.” ha dichiarato Maria Muscarà, consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle. “All’origine di una scossa di magnitudo 4.4 sono stati i lavori di un impianto geotermico che aveva già provocato altre scosse e che è della stessa natura dei fenomeni generati dal progetto di trivellazione Geogrid, dal costo di oltre 4 milioni di euro, bloccato lo scorso anno a Pozzuoli.
continua la consigliera “In considerazione di un’evidente pericolosità di sperimentazioni di questo tipo, ho presentato, nei giorni scorsi, un ordine del giorno per chiedere alla giunta regionale di intervenire con ogni iniziativa utile, a tutela delle comunità locali, revocando immediatamente il progetto e di fermare ogni tipo di sperimentazione, alla luce soprattutto delle gravi criticità evidenziate e del monitoraggio sugli effetti della perforazione già realizzata.”
La consigliera Muscarà non è l’unica che ha espresso simili opinioni riguardo il progetto Geogrid: anche Giuseppe Mastrolenzo, ricercatore dei Campi Flegrei, ha dichiarato: “È ampiamente accertato come le perturbazioni indotte dall’uomo con gli impianti geotermici siano gravi, imprevedibili e irreversibili anche dopo la chiusura dell’impianto. Anche azioni di modesta entità sul sottosuolo possono produrre sconvolgimenti a breve, medio e lungo termine.
analoghi a quanto si sta verificando in prossimità della centrale di Vendenheim presso Strasburgo.”