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Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica?

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La grande corsa è cominciata, anche se in parte lontano dagli occhi degli italiani: mentre infatti il nome di Silvio Berlusconi accostato al ruolo di Presidente della Repubblica rimbalza sui social e sui titoli di giornale, tra stupore, indignazioni e anche l’approvazione di qualcuno, la politica, in particolare il centrosinistra, si mantiene in un silenzio prudente.

L’ipotesi “Draghi” e i sussurri sibillini della Sinistra

Certo, sul tavolo c’è ancora l’ipotesi “Mario Draghi”, ma quella che condurrebbe l’attuale presidente del consiglio da Palazzo Chigi al Quirinale è una strada irta di ostacoli che, probabilmente, non vale la pena percorrere per nessuno dei partiti italiani – né di destra né di sinistra – e forse nemmeno a Draghi stesso.

E mentre Conte, Letta e Speranza si dedicano alla pratica del twitting sincronizzato, lanciando nell’arena del web messaggi che invitano alla responsabilità, nei salotti televisivi alcuni politici si lasciano andare ad allusioni sibilline che fanno riferimento a dei candidati meritevoli posti al di fuori dei “soliti cerchi della poltica”, senza però nominare direttamente mai nessuno.

La Casellati e la mossa di Berlusconi

Fare un nome adesso significherebbe sicuramente “bruciarlo”, quindi la sinistra italiana si guarda bene dal farlo. Ma non è la sola: perché la destra, dopo aver lanciato in avanti un personaggio come Berlusconi che, nell’ipotesi più edulcorata, potremmo definire, tra condanne e processi in corso, come un candidato controverso e problematico, potrebbe proporre altri nomi.

Su alcuni quotidiani si ventila l’ipotesi secondo cui la Casellati, la presidentessa del senato, potrebbe essere la “scelta segreta” di Salvini: e se effettivamente possiamo dire che questa sarebbe una mossa intelligente da parte del leader del Carroccio – la Casellati ottenne la guida di palazzo Madama grazie ai voti del centrodestra ma anche dei cinque stelle, è una donna proprio come chiedeva che fosse il nuovo presidente della repubblica Giuseppe Conte e potrebbe riuscire ad ottenere i voti del centrosinistra anche perché la guida del Senato potrebbe andare a un esponente del PD – possiamo anche dire con assoluta certezza che

qualsiasi nome verrà proposto dalla destra dopo quello di Silvio Berlusconi verrà accolto sicuramente in modo meno polemico rispetto quello del cavaliere.

Sebbene infatti l’ambizione di Berlusconi sia certamente immensa e non sia un mistero il fatto che il suo desiderio, per un certo tempo, sia stato effettivamente quello di concludere la propria carriera politica diventando Presidente della Repubblica – anche per fare in modo, come suggerisce persino il New York Times, che ha dedicato alla concitazione di questi giorni più di un articolo, di ripulire la propria immagine pubblica e per farsi ricordare per motivi che non siano legati solo ai “bunga bunga party” e agli scandali che lo hanno travolto per gli ultimi anni – è vero anche che sicuramente Berlusconi è consapevole, e non può non esserlo, del fatto che la sua candidatura avrebbe sollevato polemiche e indignazione da parte non solo del mondo politico ma anche tra i cittadini.

E cosa quindi, più del suo nome, avrebbe potuto rendere più appetibile e accettabile la candidatura e l’elezione a Presidente della Repubblica di un altro rappresentante del centrodestra?

Noi non sappiamo di chi si potrebbe effettivamente trattare e probabilmente non lo scopriremo prima della prossima settimana, ma una cosa è certa: la grande corsa è cominciata e, prima che qualcuno tagli il traguardo, vedremo esibirsi sulla pista tutte le strategie, piroette e mosse di cui la politica italiana ha dimostrato di essere capace.

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