Si è concluso con una condanna in primo grado a nove anni e quattro mesi di carcere il processo a Makka Sualev, studentessa diciannovenne di Nizza Monferrato che a marzo scorso uccise il padre mentre questi aggrediva la madre.
La ragazza ha colpito il padre con due coltellate. Secondo la ricostruzione della difesa, le coltellate sarebbero state sferrate in un tentativo disperato di difendere la madre quando l’uomo, dopo averle minacciate di morte, avrebbe tentato di strangolare la moglie. Quando la giovane è intervenuta in difesa della donna, l’uomo avrebbe quindi iniziato a percuotere entrambe. La ragzza si è quindi difesa con il coltello, ma secondo la procura la seconda coltellata sarebbe stato segno di volontà omicida.
Sebbene la difesa avesse chiesto l’assoluzione piena, invocando la legittima difesa, la pena è stata superiore a quella domandata dalla pubblica accusa – sette anni – nonostante i giudici abbiano escluso la premeditazione e le abbiano riconosciuto le attenuanti generiche.
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