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2 anni agoon
Ancora confusione a sinistra. In atto un’escalation tra Verdi, Sinistra italiana e Azione; Franceschini prova a moderare gli animi ma Calenda chiede che il PD prenda posizione. Una sola cosa è chiara: così la destra non si batte.
“La tensione di queste ore” afferma Calenda “nasce dalla constatazione che di fronte ai continui attacchi personali di Bonelli e Fratoianni, alla continua messa in dubbio dell’agenda Draghi e al voto contrario all’allargamento della NATO di Fratoianni il PD non ha preso posizione.”
I Verdi attaccano, affermando che “Calenda, di fatto, chiede di escluderci dalla coalizione”; a un cinguettio su Twitter Fratoianni affida invece il suo pensiero, scrivendo; “L’agenda Draghi? Non esiste! Lo ha detto Draghi stesso. Povero Calenda: deve correre in cartoleria e comprarsene un’altra.”
Calenda aggiunge: “Non siamo disponibili a rivedere nessun punto di quanto sottoscritto. C’è un’ambivalenza che tormenta la sinistra dalla sua origine: riformismo o massimalismo. Una scelta mai compiuta fino in fondo che ha determinato contraddizioni e sconfitte. L’accordo sottoscritto dal PD è una scelta: può essere cancellata, ma non annacquata” conclude.
Duro il commento di Luigi Di Maio, che afferma che Calenda starebbe “disgregando la coalizione prima ancora che si formi”; rincara la dose Tabacci, che fa appello a tutte le forze che “non vogliono regalare il paese alla destra” chiedendo di smetterla con gli attacchi reciproci e invocando senso di responsabilità.
Franceschini cerca di placare gli animi, chiedendo a Calenda e Fratoianni di fermarsi: “Ci aspetta una sfida molto più grande dell’interesse dei nostri partiti”, scrive su Twitter. Ma pare che nessuno lo ascolti.
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