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Un soffitto di chip e di cristallo: il gender gap digitale ed economico

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Poco più di due mesi ci separano dall’inizio di un nuovo anno, il 2022. Ciò significa che sono oramai trascorsi 115 anni da quando il Gran Ducato di Finlandia si attestò come primo stato europeo a riconoscere il suffragio universale, con le prime donne elette in parlamento. Soltanto 77, invece, gli anni trascorsi dalla prima volta che fu permesso alle donne italiane di votare.

Ad oggi, dunque, ci si aspetterebbe che il concetto di gender gap (cioè divario di genere), specialmente in ambito lavorativo, sia un concetto superato. In realtà il cammino per rendere il lavoro delle donne al pari di quello degli uomini è ancora molto lungo e irto di insidie e problemi.

Partiamo da dati che si registrano a livello globale: le donne guadagnano circa il 40 per cento in meno degli uomini; 62 milioni di ragazze non vanno a scuola; il 35 per cento delle donne subiscono violenze; oggi solo il 24 per cento dei parlamentari di tutto il mondo sono donne. Uno su quattro.

Nel nostro Paese, in particolare, la situazione è ancora più indietro rispetto alla situazione in cui vivono le donne di molti altri Paesi del mondo. Dalle cronache quotidiane sappiamo che ai grandi progressi culturali avvenuti in Italia non sono seguiti i fatti: troppi ancora i femminicidi, grande ancora la disparità di reddito nelle stesse posizioni lavorative, esiste ancora il triste fenomeno del soffitto di cristallo che vede i ruoli apicali o manageriali riservati ai soli uomini.

Marylin Loden, manager per l’azienda di telecomunicazioni New York Telephone Co., individuò la presenza di una “barriera invisibile che ostacola la carriera delle donne e che nessuno riconosce” e la definì soffitto di cristallo;. L’espressione venne poi ripresa da un articolo del Wall Street Journal e definita come “un elemento non citato in alcun manuale aziendale e né tantomeno discusso in una riunione di lavoro, ma che era stato originariamente introdotto come fenomeno invisibile, segreto, non detto, taciuto per mantenere le posizioni di leadership nelle mani dei maschi bianchi”.

La rivendicazione dei diritti delle donne non è solo un problema delle donne, ma riguarda la collettività. La condizione in cui vivono le donne nella società è indice del grado di civiltà della stessa.

Come rompere quel soffitto di cristallo?
Il vero cambiamento deve avvenire innanzitutto nei nostri schemi mentali, nel nostro modo di pensare al ruolo della donne nella società. C’è bisogno di una rivoluzione culturale. 

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