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4 anni agoon
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Redazione 
																								
												
												
											“La nostra meta deve essere l’Infinito, non il finito”
Carlo Acutis, il patrono di Internet, dopo la beatificazione dello scorso anno, arriva ad Afragola. A volerlo sono stati i Missioni dei Sacri Cuori.
“Il patrono di Internet”, è così che viene chiamato il beato Carlo Acutis.
Carlo è nato a Londra, ma ha vissuto la sua intera vita a Milano e, fin da piccolo, ha vissuto la fede da ogni tipo di prospettiva: ha ricevuto il sacramento dell’Eucarestia a soli 7 anni e la sua devozione, oltre che all’Eucaristia (che lui chiamava “La mia autostrada per il Cielo), era rivolta completamente alla Madonna e questo lo portava a partecipare alla Messa e a recitare il rosario ogni giorno.
Era un adolescente, aveva interessi normali come un qualunque ragazzo, ma oltre a quelli si adoperava attivamente per aiutare gli ultimi. Tra le sue più grandi passioni c’era l’informatica, con la quale cercava di testimoniare la fede attraverso i social e la creazione di siti web (per questo viene indicato come possibile futuro patrono dell’Internet).
Nel 2006 Carlo si ammalò di una leucemia fulminante a causa della quale morì il 12 ottobre in soli tre giorni e fu sepolto, come da suo desiderio, prima nel cimitero di Assisi dove vi è rimasto fino al 2019, per poi essere traslato nel Santuario della Spogliazione, nella città stessa.
Carlo Acutis aveva solo 15 anni quando la leucemia lo ha strappato dalle braccia di chi gli voleva bene eppure, tutto quello che aveva costruito come cristiano, la sua creatività per coinvolgere i giovani, va oltre tutto ciò che è di terreno. Carlo è, soprattutto, un santo per i giovani, un messaggio di speranza che insegna che per essere testimoni dell’amore di Dio, per essere suoi amici, non ci sono limiti di età.
Il 10 ottobre 2020, ad Assisi, è avvenuta la sua beatificazione presieduta dal cardinale Agostino Vallini in presenza di Papa Francesco.
Oggi esistono decine di siti web, in tutto il mondo, dedicati al beato Carlo Acutis, dove vengono raccontate tutte storie legate a lui, storie di conversione ricollegate a lui, avvenute dopo la sua morte.
Crescono sempre di più le richieste di aiuto per la salute e i sono migliaia i “grazie” inviati via web al beato o lasciati vicino al suo corpo.
In un mondo in cui sembra quasi che il cattolicesimo sia diventato quasi una notizia di seconda pagina, ecco che cambia tutto: è necessario parlare ai giovani, utilizzare il loro linguaggio, utilizzare i loro mezzi di comunicazione, cercare di adattarsi al mondo contemporaneo.
Dopo questo lungo momento di prova, che continua ancora oggi, causato da questa pandemia, la città di Afragola aveva proprio bisogno dell’arrivo di questo “personaggio”.
La reliquia del Beato Carlo Acutis è già arrivata nella città di Afragola il 25 ottobre, dove è stata accolta nel Santuario del Sacro Cuore e continuerà il suo viaggio fino al 12 ottobre, passando da una comunità all’altra per far conoscere la figura di Carlo Acutis non solo ai giovani, perché come diceva lo stesso Carlo “Tutti possono amare allo stesso modo Dio”, l’età è solo un numero.

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La locandina spiega quelli che saranno i vari momenti di preghiera e le catechesi che avranno come protagonista la figura di Carlo Acutis. I prossimi appuntamenti sono quello del 30 settembre, nella Basilica di Sant’Antonio da Padova e, successivamente, il 2 ottobre, nella Parrocchia di San Marco all’Olmo, dove ci sarà un incontro di catechesi con l’interà comunità parrocchiale e i gruppi giovanili della parrocchia. Questi momenti di preghiera e di catechesi, termineranno il 12 ottobre dove tutto è comunciato, nel Santuario del Sacro Cuore, con una solenne celebrazione presieduta da S. Ecc.za Rev.ma Mons Domenico Battaglia, Arcivesco Metropolita di Napoli.
La reliquia di Carlo attraverserà tutta Afragola: ci auguriamo che riesca a donare speranza e fede a chi, forse, non ne ha più.
“La conversione non è altro che lo spostare lo sguardo dal basso verso l’alto, basta un semplice movimento degli occhi”
La conversione è per tutti, basta solamente un cambio di prospettiva.
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