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Rita ParuanoDa circa una settimana, è arrivato al cinema il film It ends with us, tratto dal libro Colleen Hoover. Ecco cosa ne pensiamo!
In un primo momento, il libro ha ottenuto un discreto successo alla sua pubblicazione nel 2016 grazie ai trend di “booktok”, su tiktok, ma è nel 2020 che ha acquisito ancora più notorietà. In una nota dell’autrice, si scopre che la storia – il cui tema centrale è la violenza domestica – è ispirata in parte alla madre della Hoover.
Tra i produttori del film ci sono anche Blake Lively e Justin Baldoni, che hanno dato anche i volti ai protagonisti.
Tante sono state le discussioni che sono girate intorno a questo film, ancor prima dell’uscita. Queste sono state scatenate in particolare dall’atteggiamento dell’attrice e produttrice, Blake Lively. In ogni intervista, l’attrice sembra voler evitare l’argomento “violenza domestica”. Secondo alcune voci, ci sarebbero state discussioni anche tra lei e il produttore Baldoni, che invece aveva espresso il desiderio di trattare meglio l’argomento.
Sul tetto di uno splendido attico Lily Bloom conosce Ryle Kincaid, un cardiochirurgo affascinante e passionale. I due non si vedranno per un bel po’ di tempo, fin quando Lily non scoprirà che Ryle è il fratello di Allysa, la sua nuova impiegata. Da questo punto in poi, lui le farà una corte spietata.
Ryle e Lily iniziano così una relazione a tutti gli effetti, ma col tempo, Ryle rivelerà di non essere molto di verso dal padre di Lily, un uomo violento che picchiava la madre e che ha quasi ucciso Atlas, il suo primo grande amore.
Da persona che ha visto il film, senza aver letto il libro, in effetti, ho trovato alcune cose molto sbrigative e con dei buchi nella storia. In particolare, non viene data molta rilevanza al tema della violenza domestica, raccontata in modo spesso ambiguo.
Questo tema sembra essere passato un po’ in secondo piano – il film è incentrato più sull’amore adolescenziale di Lily con Atlas. Il conflitto interiore che porta LIly a dire “basta”, non viene avvertito da chi lo guarda. Al contrario, ha una breve conversazione con la madre, le chiede cosa l’abbia spinta a restare col padre, ma lei non ha dubbi sul lasciare il suo compagno (cosa che so, essere differente nei libri).
Credo che questo film sia stata effettivamente un’occasione persa per riuscire a capire ed empatizzare con una persona che, per tutta la sua vita, è stata vittima e spettatrice di violenza.
Insomma, non saprei dire se per la narrazione troppo veloce o la concentrazione su punti meno importanti, ma dal mio punto di vista questo film è stata un’occasione sprecata per lanciare un messaggio molto forte e importante, banalizzandosi come commedia romantica.
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