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Lavoro obbligatorio: FdI sogna un’intelligenza artificiale che obblighi i giovani ad accettare qualsiasi lavoro

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FdI sogna il lavoro obbligatorio per i giovani?

In un documento chiamato “Appunti per un programma conservatore”, distribuito nel corso della seconda giornata nella conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, tenutasi lo scorso aprile, si leggono alcuni passaggi sul lavoro obbligatorio per i giovani.

Il testo, riportato da alcuni quotidiani e diventato virale sui social, ha scatenato polemiche e indignazione ma il fondatore del partito Giorgio Crosetto minimizza: “Quelle sono solo provocazioni culturali, suggerimenti. […] Lavorare” aggiunge “è un dovere morale per se stessi, per la propria famiglia e per la comunità nazionale, ma non penso debba diventare un obbligo di legge.”

Intelligenze Artificiali, obblighi e sanzioni

Ma cosa diceva, precisamente, il documento? A una serie di attacchi al reddito di cittadinanza reo, secondo gli autori, di “ingenerare nelle persone un sistema assistenziale che disincentiva il lavoro”, seguivano alcune proposte per l’occupazione giovanile, tra cui, appunto, il lavoro obbligatorio.

Nello specifico, nel documento si sogna un’Intelligenza Artificiale che “rintracci l’elenco dei giovani che terminano ogni anno le scuole e le università; i neolaureati o i neodiplomati, dopo aver ricevuto una proposta di lavoro, non potranno “più scegliere se lavorare o meno; il giovane selezionato dall’I.A. “è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro di per sé” si legge “per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio”.

Una proposta a dir poco sconcertante

Un giovane laureato o un giovane diplomato non potrà più, quindi, rifiutare un’offerta di lavoro: dalle parole scritte nella proposta “provocatoria” di Fratelli d’Italia non sembra che si possa declinare un’offerta che offre uno stipendio troppo basso oppure che rivesta una posizione non inerente al campo di studi portato a termine dal futuro lavoratore.

Anche se questo suggerimento esterno, com’è stato definito da Crosetto, non è riportato nel programma di Giorgia Meloni, certo risulta decisamente inquietante: in un Paese dove non c’è un salario minimo e dove gli under40 sono tra i più poveri d’Europa, uno Stato fondato sugli stage, i lavoretti e il precariato e dove l’ascensore sociale e gli stipendi sono bloccati agli anni ‘90, l’ipotesi di un Grande Fratello che obblighi i ragazzi ad accettare qualsiasi lavoro – pena sanzione pecuniaria – è decisamente sconcertante.

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