Nel 2022, nonostante sfide come il conflitto in Ucraina e la crisi energetica, la maggior parte dei paesi UE ha registrato una crescita del PIL reale del 3,6%. L’Italia, in particolare, ha sorpreso positivamente con una crescita del 3,7%, superiore alla media nonostante sia classificato come il secondo Paese più indebitato d’Europa.
Il disavanzo nominale in rapporto al PIL nel 2022 è risultato superiore al 3% in media sia per l’UE (3,4%) che per la zona euro (3,7%), con l’Italia che ha registrato un disavanzo più elevato dell’8% del PIL, in parte a causa di incentivi fiscali.
Italia secondo Paese più indebitato d’Europa
Il debito pubblico medio nei paesi UE era dell’85,3% del PIL nel 2022, con l’Italia al secondo posto (144,4% del PIL). Nel 2023, si prevede una riduzione leggera ma il debito rimane sopra il 60% del PIL in media.
Il monitoraggio europeo nel 2024 sarà basato sulla crescita della spesa primaria netta, con l’Italia proiettata a una crescita dello 0,8%, in linea con le raccomandazioni del Consiglio. Il prossimo biennio vedrà un orientamento di bilancio restrittivo nell’area dell’euro, con il graduale ritiro delle misure di sostegno. Il Consiglio ha raccomandato all’Italia di perseguire una strategia di risanamento graduale, investimenti e riforme favorenti la produttività e l’equità.
In conclusione, l’analisi offre una panoramica completa delle prospettive economiche europee, sottolineando sfide e raccomandazioni per garantire la stabilità economica nei prossimi anni.
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