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A Londra e per le strade del Regno Unito sabato migliaia di persone si sono radunate in occasione di manifestazioni contro il razzismo che si sono tenute in tutto il Paese.
Il governo britannico aveva già risposto con fermezza alle proteste di estrema destra, attuando una repressione dura e decisa. Negli ultimi giorni, il Regno Unito è stato teatro di violente proteste anti-immigrazione, scatenate dall’accoltellamento di Southport, dove tre bambini sono stati assassinati da un cittadino ruandese.
Questi eventi hanno portato a una serie di manifestazioni contro l’immigrazione, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone in diverse città del Paese. Numerosi arresti sono stati effettuati, con molti manifestanti che ora affrontano accuse gravi e possibili pene detentive.
La linea dura adottata dal governo ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che la vedono come una necessità per mantenere l’ordine pubblico, mentre altri la considerano una violazione dei diritti civili.
Parallelamente alle proteste anti-immigrazione si sono svolte numerose contro-manifestazioni a favore degli immigrati.
Questi eventi hanno visto la partecipazione di attivisti e cittadini che sostengono l’integrazione e la convivenza pacifica tra diverse comunità. Le contro-manifestazioni hanno spesso superato in numero le proteste anti-immigrazione, dimostrando un forte sostegno per le politiche di accoglienza. Migliaia di manifestanti si sono radunati a Londra e in altre città dell’Inghilterra dopo una settimana di scontri e disordini. Gli obiettivi della protesta sono Nigel Farage e l’estrema destra tutta.
A Londra, migliaia di persone si sono riunite davanti alla sede londinese di Reform UK per accusare il politico britannico Nigel Farage di “incitare i rivoltosi fascisti“, prima di marciare davanti alla residenza del primo ministro a Downing Street a sostegno dei rifugiati.
Stand Up to Racism ha organizzato fino a 22 manifestazioni sabato in città come Londra, Manchester e Birmingham. Si stima che circa 2500 persone abbiano partecipato alla marcia nella capitale, con i manifestanti che scandivano “i rifugiati sono i benvenuti qui“.
Gary McFarlane, di Stand up for Racism, ha dichiarato: “La maggioranza delle persone in Gran Bretagna è a favore di una società multiculturale e si oppone alla violenza dei razzisti e dei fascisti. Per un momento è sembrato che potessero allontanare la gente dalle strade. Per un attimo è sembrato che la paura avesse avuto la meglio. Organizzandosi ed attingendo alle lezioni del passato abbiamo dimostrato che possiamo ribaltare la situazione. E’ solo l’inizio”.
Elon Musk ha ha utilizzato la sua piattaforma per esprimere opinioni controverse. Ha infatti accusato il primo ministro britannico Keir Starmer di favorire le minoranze a scapito della sicurezza della popolazione bianca, alimentando ulteriormente le tensioni.
Le sue dichiarazioni hanno suscitato critiche e preoccupazioni riguardo all’impatto dei social media sulla situazione attuale. La situazione in cui versa il Paese è la stessa di molti Paesi europei, alle prese con una serie di problemi legati all’immigrazione e all’ascesa del sentimento di estrema destra.
Re Carlo III ha applaudito coloro che sono scesi in piazza nelle città britanniche per opporsi al razzismo dopo i recenti disordini. La crisi dell’immigrazione nel Regno Unito continua a essere un tema caldo, con forti divisioni tra chi sostiene una linea dura e chi promuove l’integrazione. La situazione al momento resta tesa.
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