Sanzioni, sanzioni, sanzioni: ma la crisi del grano spaventa

Ursula Von der Leyen: “Sesto pacchetto di sanzioni morde forte”

Sanzioni, sanzioni, sanzioni: la Francia non ne esclude altre, Ursula Von del Leyen afferma sicura che “il sesto pacchetto di sanzioni morde forte” e che “distruggerà la capacità di Vladimir Putin di finanziare la guerra”, mentre la Russia protesta, affermando che siano state varate solo in virtù dell’odio che il mondo nutrirebbe nei confronti di Mosca e del popolo russo.

Roman Abramovich, nel frattempo, ha intentato una causa presso la Corte Europea della Giustizia di Lussemburgo contro il Consiglio Europeo. Il magnate russo contesta proprio le sanzioni adottate nei suoi confronti in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

La crisi del grano

I risvolti economici della guerra, insomma, saltano in primo piano, mentre sempre più grave è il problema del grano.

Il Presidente dell’Unione Africana Macky Sall telefonerà a Vladimir Putin, considerato dall’Unione responsabile sia del conflitto in Ucraina che della conseguente crisi del grano. Secondo Macky Sall, la colpa sarebbe del presidente russo e non delle sanzioni europee.

Mosca, dal canto suo, afferma per voce di Lavrov che il passaggio delle navi che trasportano il grano sarà garantito solo a patto che Kiev smini le proprie acque costiere. Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ribadisce che la priorità è quella di sbloccare le rotte marittime ucraine per consegnare il grano.

Lavrov ha anche accettato l’invito di Erdogan di recarsi in Turchia per discutere proprio della crisi del grano, mentre Zelensky ha espresso il proprio consenso alla proposta del leader turco di organizzare un incontro con Vladimir Putin.

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