Published
3 anni agoon
By
RedazioneEmblematico è il caso del Texas, dove il 2 dicembre entrerà in vigore il provvedimento che vieta la pillola per l’aborto oltre le sette settimane di gravidanza. Il governatore dello Stato americano, Greg Abbot, infatti, ha firmato la legge che vieta l’aborto dopo le sette settimane di gravidanza, finora il limite era di dieci settimane.
La legge è stata giudicata “chiaramente incostituzionale” dall’amministrazione Biden, tant’è che ha presto annunciato una causa nei confronti dello Stato repubblicano.
Intanto, nei giorni scorsi, un medico, Alan Braid, è stato citato in giudizio, poiché aveva apertamente sfidato l’ultima legge sull’aborto in Texas. Il medico, in un post pubblicato sul Washington Post, aveva pubblicamente dichiarato di aver aiutato ad abortire una donna che si trovava nelle prime fasi della gravidanza.
Il giudice del Texas, Robert Pitman, ha respinto la richiesta del Dipartimento di Giustizia americano di anticipare dall’1 ottobre al 21 settembre l’udienza sulla legge sull’aborto approvata nello Stato. L’anticipo dell’udienza è stato chiesto per stabilire se la legge dovesse o meno essere sospesa mentre il governo andava avanti con la sua battaglia legale.
L’Associazione delle cliniche accreditate per l’interruzione della gravidanza (Acai), nel 2018, ha condotto un report in cui sono state intervistate 300 donne. L’89% di loro ha dichiarato di essersi sentita perseguitata dai gruppi antiabortisti appostati al di fuori delle cliniche.