Nel 1973 fu varata una legge che garantiva il diritto all’aborto negli Stati Uniti.
A distanza di 50 anni, il diritto delle donne americane a interrompere la gravidanza potrebbe essere messo in discussione proprio dalla Corte Suprema impegnata nell’esame della legge anti-aborto approvata nel 2018 dal Mississippi.
Lo ha svelato il sito di informazione Politico, pubblicando il contenuto del parere – fin qui solo una bozza – espresso dalla massima istanza giudiziaria statunitense e scritto dal giudice Samuel Alito.
Il documento mostra come la maggioranza dei giudici, a maggioranza conservatrice, sia favorevole a limitare il diritto all’aborto.
Le dichiarazioni di Biden
Il presidente americano, Joe Biden, si è espresso al riguardo dichiarando: “Il diritto della donna a scegliere è fondamentale“, e ricorda di aver ordinato al consiglio sulla politica di genere e all’ufficio legale della Casa Bianca “di preparare opzioni per una risposta dell’amministrazione ai continui attacchi ai diritti riproduttivi e d’aborto, sotto una varietà di possibili esiti dei casi pendenti di fronte alla Corte Suprema”. “Saremo pronti quando sarà emessa qualsiasi sentenza”, promette.
A rischio anche il matrimonio egualitario
La deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha avvertito i compagni di partito, via Twitter che la Corte Suprema, con questa decisione “non agirà solo sull’aborto, ma agirà sul diritto alla privacy su cui poggia Roe, che include il matrimonio gay + i diritti civili”.
Il senatore Bernie Sanders in un tweet scrive: “Il Congresso deve approvare una legislazione che codifichi Roe v. Wade come la legge del paese in questo paese ORA” e chiede che il Senato ponga fine all’ostruzionismo per codificare Roe v. Wade inlegge.
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