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Cronaca

Gli alpini molestano le donne? Ecco cos’è successo e le reazioni del mondo politico

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RIMINI. Dopo l’adunata a Rimini dello scorso weekend degli alpini, sono state circa 500 le segnalazioni raccolte, oltre 160 racconti, che condannano le molestie, i palpeggiamenti e i commenti inopportuni nei confronti di giovani ragazze e donne. Tra le testimonianze ascoltate c’è chi racconta che mentre passeggiava con il cane è stata fermata quattro volte, toccata e inseguita; una 14enne racconta di una pacca sul sedere che l’ha terrorizzata chi racconta che mentre andava in bici hanno cercato di farla entrare in un capannone, ma è scappata pedalando più veloce; una signora scrive che mentre camminava con i figli è stata ripetutamente invitata a fare sesso; e tante altre ancora.

La campagna sociale delle attiviste femministe “Non Una di Meno”, insieme al centro sociale Casa Madiba e Pride Off,Off, in una nota hanno sottolineato: “Non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alla verità delle molestie, sappiamo che sono accadute, molte più di quelle che sono arrivate a noi. In questo caso però le denunce possono essere uno strumento in più perché le molestie che si ripetono a ogni adunata non possano essere ignorate come in passato. Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni, i video e le foto di questi giorni per valutare la procedura legale più opportuna da adottare collettivamente. Chiediamo a tutti e tutte di aiutarci con la raccolta di questi materiali inviandoli all’indirizzo di posta elettronica dell’associazione che indica anche le informazioni utili, una sorta di vademecum, per presentare una denuncia in autonomia a partire da una “memoria di supporto scritta a computer” contenente i dati anagrafici, “il percorso fatto, se lo ricordi, il luogo in cui è accaduto il fatto”, utile “per avere un contesto e verificare presenza di telecamere”.

IL COMMENTO DEI POLITICI E DEL PRESIDENTE PER L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

Tra i volti della politica italiana c’è chi dice che non bisogna generalizzare e chi definisce gravissimo quanto accaduto.

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha dichiarato: “I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati e che sarebbero all’opposto dei valori degli alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni. È sbagliato fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni”.

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha definito gravissimo quanto è accaduto e quanto viene riportato dalla cronaca. Ascoltata a RaiNews24, la ministra ha dichiarato: “È inaccettabile per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato. L’Italia si fonda sulla piena parità di genere e quindi deve ripudiare con forza quella sub-cultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell’utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali. Quanto emerge, che ovviamente deve essere poi verificato nelle sedi opportune, disegna un quadro gravissimo, di un comportamento di abuso e violenza nei confronti di donne che non è degno di uomini al servizio delle istituzioni e di nessun cittadino. È quanto di più lontano da quanto previsto come elemento costitutivo del Dna democratico e della nostra Costituzione”. Ha incalzato la ministra: “La subcultura di abuso e prevaricazione del maschile rispetto al femminile va non solo ripudiata, ma rimossa. E questo comporta un rispetto di gesti e comportamenti: ogni forma di negazione di questa dignità è da definirsi una violenza esercitata”.

Il presidente per l’Associazione nazionale alpini, Sebastiano Favero, al Corriere della Sera, si è scusato nei confronti delle donne molestate: “Scusa a chi ha subito le molestie. Faremo di tutto, insieme alle forze dell’ordine, per individuare i responsabili. E se sono appartenenti alla nostra associazione, prenderemo provvedimenti molto forti. Sono episodi molto gravi, che noi abbiamo condannato fin dall’inizio. Hanno sicuramente creato malessere in chi li ha subiti, ma hanno anche provocato un danno d’immagine alla nostra organizzazione. Stiamo valutando con i nostri legali come tutelarci qualora vengano trovati gli autori”.

Favero ci tiene a non fare di tutta l’erba un fascio: “Quello che mi dispiace è che, per colpa di quelli che definirei degli imbecilli, è stata coinvolta un’associazione che nella sua lunga storia si è guadagnata rispetto per la serietà e l’impegno mostrati. Si è generalizzato, facendo passare tutta la realtà alpina, anche quella degli alpini in armi, per qualcosa di diverso da ciò che è. Può anche essere. E una volta che le cose si saranno chiarite, faremo al nostro interno le necessarie valutazioni. Certi atteggiamenti non sono più accettabili né tollerabili”.

 

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