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Aurora Leone, cacciata dalla Partita del Cuore in quanto donna

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Aurora Leone, giovanissima attrice e comica dei “The Jackal”, umiliata a un evento di beneficenza e cacciata dall’albergo che avrebbe dovuto ospitarla. Il motivo: “Sei donna, non puoi stare qui”. Scoppia la polemica e Pecchini si dimette. 

Anche oggi, l’Italia non è un paese per donne

Immaginate di ricevere, insieme a un vostro caro amico, un invito per un evento di beneficenza. Immaginate anche di accettare questo invito, e con entusiasmo, perché avete a cuore la causa a cui l’evento è dedicato. Salite su un treno e viaggiate per alcune ore; arrivate in albergo e poi, finalmente, andate a cena. A questo punto immaginate, se riuscite, che un uomo vi si avvicini e pronunci queste parole surreali:

“Sei donna, non puoi stare qui. Queste sono le nostre regole.”

Difficile immaginare una scena del genere, che, in un romanzo, molti editor giudicherebbero poco credibile. Assurdo essere invece costretti a farlo, nel 2021, in Italia: perché questa assurda vicenda è una storia vera e, purtroppo, non ci sono figure editoriali capaci di eliminarla con un colpo di penna.

Il racconto di Aurora e Ciro

Protagonista di questa vicenda triste che parla di sessismo e incoerenza è purtroppo Aurora Leone, giovanissima attrice e comica dei The Jackal, invitata a partecipare insieme a Ciro Priello alla “Partita del Cuore”, evento calcistico di beneficenza che vede sfidarsi due squadre non professioniste composte da persone famose (“La Nazionale Cantanti” vs. un’altra squadra che cambia di anno in anno) e che  ha come scopo quello di raccogliere fondi in favore dell’Istituto di Candiolo – Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro.

Un evento a cui la ragazza, come da lei stessa testimoniato in una serie di video entusiasti in cui mostrava le varie tappe del viaggio che l’avrebbe condotta a Torino, non vedeva l’ora di partecipare.

In una serie di stories su Instagram, però, Aurora racconta una vicenda incredibile: la sera prima dell’evento di beneficenza, a cena, la comica e il suo collega e amico Ciro si siedono al tavolo della Nazionale Cantanti.

“Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti” spiega Aurora “e una volta seduti lì l’Organizzatore Pecchini è venuto vicino a noi”

“Ci ha detto che non potevamo star seduti lì” continua Ciro “o meglio: che Aurora non poteva stare seduta lì. Allora noi abbiamo pensato che ce lo stesse dicendo perché facciamo parte della squadra avversaria. Ma quando facciamo per alzarci l’Organizzatore Pecchini dice:

“No, no, no: tu puoi restare. E’ solo lei che non può rimanere al tavolo dei giocatori”

“Io chiedo spiegazioni” riprende la ragazza “e lui mi dice: Sei una donna, non puoi restare seduta qui: queste sono le nostre regole. E io ho detto: guardate che io non sono l’accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata, così come Ciro. Lui mi ha detto: 

“Non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui, alzati.”

“E mi ha invitato a sedermi a un altro tavolo. Allora Ciro si è seduto con me all’altro tavolo e dopo ci ha chiamato in disparte il Direttore Generale della Nazionale Cantanti (non ricordo precisamente chi), i quale, parlando con noi, ci ha detto: C’è stato un problema, voi non potevate stare lì perché eravate della squadra avversaria. Gli abbiamo spiegato che i termini non erano questi, ma che mi hanno fatto alzare perché ero donna, non perché ero della squadra avversaria, e lui ha detto:

“Vabbè, ma tu mica giochi, tu sei qui come accompagnatrice”

“Guardate che io ho la convocazione stampata, mi hanno chiesto le taglie dei completini…”

“Eh, il completino te lo metti in tribuna. Da quando in qua le donne giocano?!”

“A quel punto Ciro si è infervorato, ci siamo arrabbiati, 

“Ci hanno cacciato dall’albergo”

“e a quel punto, chiaramente, i cantanti che erano con noi – Andro, Stefano, Eros Ramazzotti – sono venuti, ci hanno chiesto scusa per l’accaduto, ma perché questo accaduto ha dell’assurdo, del paradossale. Io avevo una convocazione, non ero lì per fare una cortesia a nessuno, la mia presenza lì era al pari di quella di Ciro e della Nazionale Cantanti.

“Ci tengo a dire” continua Aurora “che il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca Contro il Cancro si è scusato con noi e si è detto mortificato dell’accaduto – chiaramente

“Non voglio che un evento del genere vada a infangare la buona causa di questo progetto”

“E’ una partita di beneficenza, non la Champions League, che fate le vostre regole.”

“Qui è come se fosse la Champions League” aggiunge Ciro “Così mi hanno risposto…”

“Tutto questo soltanto per dirvi che domani [oggi n.d.R.] purtroppo non parteciperemo alla partita del cuore, ma l’accaduto ci fa sentire estranei in un contesto che dovrebbe avere tutt’altro scopo. Continuiamo a sostenere lo scopo del progetto perché donare per la ricerca contro il Cancro chiaramente resta una cosa importante: donate, è fondamentale.” conclude la ragazza.  “Questo è lo scopo della partita, non i litigi del cavolo su delle questioni inesistenti e medioevali. Ma andare alla partita dopo che ci hanno cacciato fuori dall’hotel…

“Ci hanno impedito di entrare nell’hotel per prendere le nostre valige e fare il check-out”

“Quindi non parteciperemo alla partita del cuore”.

La Nazionale Cantanti risponde in CAPS LOCK

Si tratta di una vicenda incredibile. Che in un contesto che avrebbe dovuto promuovere la solidarietà, a un evento di beneficenza – durante il quale, peraltro, sono state distribuite persino delle mascherine che, ironia della sorte, sponsorizzavano la lotta alla violenza sulle donne – si verifichino simili accadimenti è sconcertante, oltre che gravissimo.

Anche perché, in seguito alle stories pubblicate da Aurora, anche il profilo Instagram della Nazionale Cantanti ne ha pubblicata una (sparita poche ore dopo), il cui contenuto non faceva altro che rinfocolare la rabbia di chi ha ascoltato le parole del duo dei The Jackal:

“Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile) hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti.

“Il nostro staff è composto quasi interamente da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale de “La Partita del Cuore”. La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e followers.

“C’è solo una cosa nella quale la nazionale cantanti non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI”

Solidarietà per Aurora da parte dei cantanti e della Fondazione

La storia, come già accennato, è sparita dopo alcune ore, probabilmente anche in seguito ai commenti in sostegno di Aurora rilasciate dai Cantanti che, questa sera, avrebbero dovuto partecipare all’evento.

La gravità di quanto raccontato da Aurora e Ciro è stata percepita da molti di coloro che avrebbero dovuto partecipare all’evento: sia dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che si dissocia ufficialmente da quanto accaduto, che i cantanti hanno offerto la loro solidarietà alla comica. 

Eros Ramazzotti ha dichiarato: “Noi non siamo sessisti e tantomeno razzisti o omofobi, anzi, ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno (da anni e in tempi non sospetti) sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff, non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà. W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita”

“Noi della NIC (Nazionale italiana cantanti) non siamo stati coinvolti direttamente nella vicenda scaturita dal comportamento di due persone dello staff. Stavamo parlando tra di noi mentre cenavamo, abbiamo sentito delle voci alzarsi senza capire cosa stesse succedendo. Io ho provato a recuperare la situazione che era oramai precipitata”.

“Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio.

La Nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo, ma a queste condizioni, con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo”. 

Anche Enrico Ruggeri, Presidente e Capitano della Nazionale Cantanti, ha espresso le proprie opinioni riguardo l’increscioso episodio affidandosi a una diretta Instagram in cui si rivolgeva ad Aurora:

“Ti aspettiamo per giocare insieme.

“Quello che posso fare è mostrare la maglia di Aurora e se qualcuno la conosce ditele che noi la stiamo aspettando in campo per cercare di porre rimedio a questo incidente per il quale abbiamo preso provvedimenti. Ma la cosa importante è ritrovarci tutti assieme perché tutto questo è più importante di qualsiasi altra cosa. Aurora se vuoi noi siamo pronti abbiamo un posto per giocare e per renderci utili”.

Boldrini: “Nel Belpaese misoginia e maschilismo”

Commenti e solidarietà sono arrivati anche dal mondo della politica: Laura Boldrini ha infatti detto la sua sulla vicenda in un sintetico ma incisivo tweet.

A tutti coloro che dicono che nel belpaese non esistono misoginia e maschilismo, ecco che puntuale arriva l’ennesima vicenda a smentirli. Le donne vogliono giocare in ogni ambito da protagoniste. Mettetevi l’anima in pace. Non molliamo.

Le dimissioni di Pecchini

Con lo scorrere delle ore la polemica è montata sempre più e, mentre aumentavano le manifestazioni di solidarietà nei confronti di Aurora aumentavano insieme alla richiesta di scuse e chiarimenti, sono arrivate anche le dimissioni del Direttore Generale Pecchini.

In una nota, l’uomo ha scritto:

“La Nazionale Italiana Cantanti  è amareggiata profondamente e si scusa di quanto accaduto ieri sera

“durante la cena ad Aurora Leone. La nostra è una storia di 40 anni di inclusione e di solidarietà, periodo nel quale siamo sempre stati in prima linea a sostenere i deboli e i diritti di tutti.

Oggi a Torino si gioca una partita importante, ogni 100.000 euro in meno raccolti sono 15 diagnosi in meno e 15 potenziali morti in più.

Siamo profondamente addolorati di questo grande equivoco in quanto in 40 anni non ci siamo mai trovati a dover gestire una simile situazione.

“Per tutte queste motivazioni, io, Gianluca Pecchini, dirigente della Nic, mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone.

“Ci tengo però a sottolineare a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via.”

L’appoggio della FIGC Calcio Femminile e di Valentina Vezzali: “C’è necessità di Cultura Sportiva”

Anche la FIGC Calcio Femminile ha espresso solidarietà nei confronti di Aurora. In un loro tweet si legge:

“Da quando in qua le donne giocano? Ma che domanda! Giocano e giocheranno, giusto per fare un esempio, anche questa domenica!

“Basta accendere la TV o recarsi allo stadio per godersi la finale di Coppa Italia Femminile tra Milan e Roma.”

Anche Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport, commenta con tristezza l’accaduto:

“Quanto denunciato da Aurora Leone è l’ennesima triste attestazione di quanta strada ci sia ancora da fare. ‘Da quando in qua le donne giocano a calcio’ evidenzia la necessità di tanta cultura sportiva.

“Si punta al cuore, ma qui bisogna ricominciare dal cervello”.

Tanto rumore per… cosa?

Questa è una storia inutilmente complicata, fatta di frasi infelici, sessismo e imbarazzo che, oltre a ferire senza alcuna ragione una ragazza giovane che voleva soltanto partecipare a un evento di beneficenza al quale era stata, peraltro, invitata, denuncia ancora una volta i pregiudizi che affliggono molti italiani – questa storia ci regala la triste consapevolezza che, affinché venga effettivamente raggiunta la parità tra i sessi, sia necessario fare ancora molto lavoro.

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