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Azioni e reazioni: alla Russia il Donbass non basta più

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Il Donbass non basta più alla Russia

Alla Russia prendere il Donbass non basta più: è quanto dichiarato da Dmitry Rodionov, direttore del Centro ricerche geopolitiche dell’istituto dello Sviluppo Innovativo di Mosca. Non si tratterebbe più, secondo il direttore, di impedire all’Ucraina di entrare nella NATO, ma di “creare una nuova nazione” che protegga la Russia “dalle manovre occidentali”.

Se l’Ucraina non sarà denazificata e demilitarizzata fino in fondo, l’operazione militare speciale” ha detto ancora Rodionov “sarà ricordata come un fallimento. Bisogna solo andare avanti, perché la semplice liberazione del Donbass è ormai superata dagli eventi e dall’ostinazione del regime di Kiev nel procrastinare la resa”.

La reazione degli USA: 33 miliardi di dollari a Kiev col sostegno del Congresso

Queste dichiarazioni, ma soprattutto la rivendicazione russa del lancio dei missili su Kiev durante la visita di Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, stanno portando a un innalzamento dei toni che non può lasciare indifferenti. Gli Stati Uniti, che hanno già dichiarato di avere intenzione di “sostenere fortemente” l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO, manderanno all’Ucraina un nuovo pacchetto di aiuti del valore di 33 miliardi di dollari: artiglieria, veicoli blindati e mezzi antiaerei; assistenza umanitaria, cibo, acqua, medicine e rifugi.

Il Congresso degli stati uniti ha approvato – con 471 voti favorevoli e 10 voti contrari – una misura che consentirà al Presidente Biden di utilizzare una legge risalente alla Seconda Guerra Mondiale che gli permetterà di inviare armi all’Ucraina più velocemente. Zelensky ha ringraziato gli Stati Uniti per il nuovo pacchetto di aiuti – “Sono grato al popolo americano e personalmente al presidente Biden”, ha dichiarato.

La reazione europea: UE scioccata, Regno Unito organizza esercitazioni con 8mila soldati

Borrell, alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, si è detto “scioccato e sconvolto” dagli attacchi russi.La Russia” ha dichiarato, riferendosi ai bombardamenti di Kiev durante la visita del segretario ONU “dimostra ancora il suo sfacciato disprezzo per il diritto internazionale”.

Anche il Regno Unito non resta con le mani in mano: in risposta all’operato di Mosca, 8mila soldati britannici prenderanno parte ad alcune esercitazioni in programma in tutta l’Europa Orientale e decine di carri armati saranno schierati entro l’estate lungo i confini dei paesi che vanno dalla Finlandia alla Macedonia del Nord. Si tratta del più grande dispiegamento di forze da parte di Londra dai tempi della Guerra Fredda.

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