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3 anni agoon
Calenda sosterrà Bassolino
Sembrava che il panorama delle elezioni comunali a Napoli si fosse oramai definito e soprattutto polarizzato – con Maresca, nonostante dica di non esserci, a destra e Manfredi a sinistra, ma è arrivato un nuovo “contendente”, un nuovo aspirante sindaco a sparigliare le carte: Bassolino.
E non solo: Calenda ha infatti annunciato che il suo partito, Azione, “a Napoli sosterrà convintamente Antonio Bassolino”.
Il candidato ha sentitamente ringraziato Carlo Calenda, sottolineando che “il sostegno rafforza il carattere politico e civico della mia candidatura a sindaco di Napoli. Sono una persona di sinistra” aggiunge “ un fondatore del PD e soprattutto un uomo delle istituzioni. Mi rivolgo a tutte le elettrici e a tutti gli elettori che vogliono mettere la città sopra ogni interesse di parte: forza, possiamo farcela.”
Carlo Calenda, mentre offriva il proprio sostegno a Bassolino, non ha risparmiato alcun commento né al Partito Democratico né al sindaco uscente: “Dopo il disastro di de Magistris” ha infatti affermato “abbiamo bisogno di persone esperte e capaci. Quello di cui sicuramente invece non abbiamo bisogno è di portare i Cinque Stelle al governo della città. Un giorno” conclude “mi spiegherete perché il PD non ha ritenuto indispensabili le primarie a Napoli in vista dell’alleanza con i Cinque Stelle e le considera fondamentali a Roma dove ero in campo da sei mesi”.
In una nota, Azione Napoli ha espresso la propria soddisfazione riguardo le parole pronunciare da Calenda e riguardo la candidatura di Bassolino. “Quando Carlo Calenda e Matteo Richetti hanno fondato il partito nel novembre 2019, una sola era la parola d’ordine: competenza. Competenza a servizio dei territori. Crediamo che Antonio Bassolino incarni lo spirito di ciò che ci ha spinti a entrare in Azione”.
Certamente la candidatura di Bassolino sarà una candidatura di sinistra, eppure non ci si può fare a meno di chiedere se non rischi di dividere e disperdere i voti destinati alla sinistra di Napoli. È una storia che, a livello nazionale e non, si è già ripetuta più volte: una sinistra spezzettata, segmentata e scissa ha perso contro una destra unita.
Il gioco varrá la candela? Ai posteri l’ardua sentenza.