Canada: da questa settimana sono vietate le terapie di conversione dell’orientamento sessuale, dell’identità ed espressione di genere. La legge in vigore da questa settimana.
Il codice penale punirà chi intende obbligare qualcuno a sottoporsi alla pratica o trarre profitto da questi servizi. Le violazioni possono portare a una condanna fino a cinque anni di reclusione
In Canada, è entrata in vigore la legge che vieta la controversa terapia di conversione dell’orientamento sessuale, e dell’identità o dell’espressione di genere. All’inizio di dicembre sia dalla Camera che dal Senato canadesi c’era stata l’approvazione della legge. Con la sua entrata in vigore, in Canada sarà considerato un crimine fornire o promuovere servizi finalizzati a reprimere o cambiare l’orientamento sessuale o l’identità e/o espressione di genere delle persone non eterosessuali o non cisgender (cioè che non si riconoscono nel sesso loro assegnato alla nascita), così come costringere qualcuno a sottoporsi a servizi di questo tipo. La legge prevede pene fino a cinque anni di carcere.
In Canada c’era ancora la pratica della terapia di conversione. In varie forme da decenni ed era ampiamente screditata da tantissimi attivisti e dalla comunità scientifica.
Anche se ampiamente sostenuta, l’approvazione della legge è stata discussa e osteggiata da alcuni politici conservatori.
L’8 dicembre ha ricevuto il cosiddetto “royal assent” (assenso reale), un passaggio che sancisce l’entrata in vigore di una legge dopo 30 giorni.
Questa norma va oltre i due precedenti tentativi: protegge sia gli adulti che i minori, come ha sottolineato Nicholas Schiavo, direttore esecutivo di No Conversion Canada, una onlus che ha appoggiato il disegno di legge. «L’intenzione alla base dei primi due tentativi era buona, ma lasciava una scappatoia agli adulti», ha spiegato. «Ma neanche loro possono acconsentire a qualcosa di fraudolento».
«Si tratta di un passo incredibilmente importante per far sì che le persone queer e trans in Canada si sentano meritevoli della piena tutela», ha spiegato al New York Times Michael Kwag, del Community-Based Research Center di Toronto, che studia la salute delle persone di diversa sessualità. «È anche un forte messaggio per tutto il Paese: qualsiasi tentativo di cambiare, negare o sopprimere l’identità delle persone queer e trans è sbagliato».