Il problema del caro affitti e l’aumento generale dei prezzi e delle spese, in particolare nelle grandi città, mette a dura prova sempre più persone, soprattutto i giovani. La precarietà lavorativa ed economica ha portato allo stravolgimento di abitudini e modi di vivere.
Quello della precarietà è un tema ampiamente discusso, ma che sembra non interessare particolarmente la politica. Quindi l’essere umano, come ha sempre fatto da secoli, si sta adattando: la coabitazione fluida è uno di questi nuovi strumenti.
Cos’è la coabitazione fluida?
Visti i prezzi altissimi del mercato immobiliare, sempre più under 40 prendono in considerazione la coabitazione fluida. Con questa espressione, in poche parole, si parla della coabitazione con altri.
I famosi coinquilini, che dovrebbero essere semplicemente una fase transitoria della vita umana, potrebbero diventare “fissi.” Quando si parla di condivisione di appartamenti, si pensa sempre agli studenti fuorisede o ai lavoratori “giovani.”
Ciò è documentato da una ricerca sugli Under 40 in affitto, “Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni“. Questa indagine è stata condotta su circa 500 giovani attraverso un questionario somministrato nelle principali città italiane.
Il 41% degli intervistati preferisce vivere in affitto anziché possedere una casa di proprietà, aumenta il numero di coloro che preferiscono vivere in affitto piuttosto che possedere una casa, soprattutto a causa della precarietà economica e lavorativa che, ovviamente, incide nella scelta dell’affitto.
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