Netflix, una delle più note piattaforme streaming nel mondo, ha perso oltre 200.000 abbonati.
E’ stato il primo vero e proprio duro colpo subito dal colosso che ieri ha ceduto circa il 20%, subito dopo la pubblicazione della trimestrale.
Netflix stessa ha ammesso che l’attuale guerra in Ucraina, che ha portato alla sospensione del servizio di streaming in Russia, ha rappresentato una grave perdita per il colosso, stimata in circa 700.000 abbonati. La società, inoltre, ha indicato che due tra le cause maggiori dei dati negativi è la condivisione delle password e la crescente concorrenza.
La causa secondo Musk
Per Elon Musk, CEO e CTO della compagnia aerospaziale SpaceX, la causa del crollo è un’altra: “È il politicamente corretto che lo rende inguardabile“: ha scritto su twitter.
Musk fa riferimento all’ideologia woke, che indica l’eccesso di politicamente corretto e la cancel culture.
Musk ha anche dato ragione a un suo seguace, che ha scritto: “Non è solo Netflix. I film in generale, i videogiochi, la TV, è tutto infestato dal trend di quest’anno, tutta quella spazzatura woke solo per paura di offendere un freak dai capelli verdi pronto a premere il pulsante del divieto. Niente più di originale, a parte gli show che escono da posti come il Giappone o la Corea, ironia della sorte”.
Che questo aspetto sia davvero determinante nel calo di abbonati Netflix più che nella società in generale, è condivisibile o meno dato che altri settori sopra citati , come Tv e videogiochi, non stanno registrando cali di questa entità, anzi.
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