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Musica

Dopo più di 40 anni, Bohemian Rhapsody è ancora un capolavoro inarrivabile

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articolo di Raffaele Ciampa

Correva l’anno 1975, e tra pantaloni a zampa di elefante e capelli cotonati il 31 ottobre 1975 fu pubblicata, come primo estratto del quarto album in studio A night at the opera, bohemian rhapsody.

Gli artefici di tale hit sono, ovviamente, i Queen, gruppo formato dal cantante Freddie Mercury, il chitarrista Brain May, il batterista Roger Taylor e il bassista John Deacon.

Freddie Mercury scrisse la maggior parte del brano nella sua casa situata a Kensington, nella zona ovest di Londra, nei primi mesi del 1975. Il produttore del brano, Roy Tomas Baker, racconta che Freddie dopo aver suonato la ballata iniziale al piano gli disse:

e questa è la parte dove arriva l’opera”.

Questo progetto così ambizioso fu subito accolto di buon grado dal resto della band. Le registrazioni del brano iniziarono il 24 agosto del 75, fu un lavoro lungo 6 mesi dove i queen, presso il Rockfield studio, misero alla dura prova le attrezzature dell’epoca fin quando il risultato non fu soddisfacente per tutti, in alcune parti la voce dei Queen furono sovraregistrate diverse volte, si contano in totale 180 parti vocali.

In molti si sono interrogati sul titolo della canzone ma in realtà , il nome evoca la particolare struttura musicale della canzone stessa, considetata non convenzionale (la rapsodia). Il brano è celebre per la sua particolare struttura musicale, composta da 5 parti principali, l’introduzione corale a cappella, una ballata che termina con un assolo di chitarra, un passaggio d’opera una sezione di hard rock e un altro segmento in stile ballata che conclude con un gong. Anni dopo con una struttura articolata come questa i Queen pubblicheranno anche innuendo.

Sul testo secondo Lesley-Ann Jones (uno dei biografi dei Queen), è il mezzo utilizzato dal cantante per dichiarare la propria omosessualità.

Il brano inizialmente ebbe parecchie difficoltà a causa dei suoi 6 minuti di durata, troppo lungo per i brani che passavano in radio all’epoca. La svolta si ebbe quando una copia del brano arrivò a Kenny Everett, dj amico di Mercury, che iniziò a trasmetterlo di continuo, arrivò a 14 volte in due giorni.

Considerato come il singolo più bello degli ultimi 25, nel 2000 arrivata seconda nella The Best 100 Number 1, eletta come canzone del secolo in Inghilterra ed è entrata nel Guinness dei primati come la canzone più votata come la più bella di sempre. Mercury e i Queen con solo 6 minuti hanno fatto vedere a tutti come si entra nella storia, e ad anni di distanza l’esibizione al Live Aid è ancora considerata la più bella della storia.

Quindi armatevi di microfono, chiamate i vostri amici e con coraggio provatela a cantare al prossimo karaoke.

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