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Elemental // RECENSIONE

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Gli opposti si attraggono – ma possono stare davvero insieme? “Elemental”, il nuovo film d’animazione targato Disney-Pixar, cerca di rispondere a questa domanda.

Di cosa parla “Elemental”?

In un universo abitato da creature elementali conosciamo Ember, una ragazza di fuoco (letteralmente), che aiuta i genitori nella gestione del negozio di famiglia e a cui basta una scintilla per esplodere. La gestione della rabbia è proprio il suo principale problema, l’unica cosa che trattiene il padre dall’andare in pensione e affidarle il negozio.

Tutto si complica quando c’è una strana perdita d’acqua e, dalle tubature, emerge Wade, un acquatico. Inizia così una love story tanto improbabile quanto emozionante: può una creatura di fuoco amare l’acqua senza che questa la estingua? Può un acquatico abbracciare una fiamma senza evaporare? Possono due esseri tanto diversi tra loro trovare un contatto oltre i pregiudizi e le paure?

Per scoprirlo, non puoi far altro che andare al cinema!

Una love story tenera e personaggi oltre gli stereotipi

La storia raccontata in “Elemental”, oltre a essere una gioia per gli occhi come gli altri lavori della Pixar, è autentica – per quanto possa sembrare strano a un primo sguardo, si tratta di una delle commedie romantiche più realistiche tra quelle proiettate al cinema in questi ultimi anni. Perché, andando oltre i palesi elementi fantastici, è un film che parla di diversità – sociale, economica, culturale – di esclusione, di razzismo e paura, e lo fa in modo molto efficace. Non a caso, questo è stato il primo film Disney-Pixar in cui è stato inserito un personaggio non-binario: il senso di tutto il film è l’inclusione e l’accettazione dell’altro.

Questa pellicola colorata, però, non si riduce a questo: Wade è forse il “principe” Disney che, più di tutti gli altri, riesce finalmente a superare e a lasciarsi alle spalle l’idea che un uomo, per essere forte, debba necessariamente essere “un duro” – e lo riesce a fare non solo perché è un liquido, ma anche e soprattutto perché dimostra che la sua forza è al contrario proprio nei suoi sentimenti, nelle sue lacrime e nella sua empatia. Le emozioni vengono finalmente lette per ciò che sono: come imparerà anche Ember, il fastidio e la rabbia più esplosiva non sono altro che campanelli d’allarme, il segno che c’è qualcosa – un desiderio, una paura – che non abbiamo il coraggio di confessarci.

Chi afferma che questo lungometraggio sia solo una rielaborazione dei precedenti lavori Disney-Pixar non ha forse prestato abbastanza attenzione: “Elemental”, al netto dei soliti detrattori dei buoni sentimenti, è un film dall’emotività inedita, una storia d’amore balsamica e bella. La chiave che fa entrare “Elemental” nel cuore dello spettatore è la tenerezza di cui sono carichi i suoi personaggi – fiamme devastanti ma tremanti, acque chete che consumano ponti e abbattono, un abbraccio alla volta, tutti i pregiudizi. 

3 motivi per andare a guardare “Elemental”

1. È una love story tenera ed emozionante, una delle più belle degli ultimi anni;

2. oltre i palesi elementi fantastici, è una storia che parla molto bene di diversità economica, sociale e culturale e soprattutto in inclusione;

3. Disney-Pixar non si smentisce: “Elemental” è una gioia per gli occhi di grandi e piccini.

E tu andrai a vedere “Elemental” al cinema? Faccelo sapere in un commento!

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