Connect with us

Economia

Facebook e Instagram chiuderanno in Europa? Ecco cosa sta succedendo

Published

on

facebook

«Non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, compresi Facebook e Instagram, in Europa, fatto che influirebbe materialmente e negativamente sulla nostra attività, sulla nostra condizione e sui risultati delle nostre operazioni».

Questa la dichiarazione dell’impresa Meta Platforms, nota più semplicemente come Meta, che ha letteralmente mandato tutti noi nel panico.

E’ superfluo ricordare quanto, sopratutto negli ultimi due anni, i social ed in particolare Facebook ed Instagram, siano diventati importanti non solo per mantenere i rapporti sociali, ma anche per lo scambio di informazioni, per le attività commerciali e tanto altro: basti considerare che nel quarto trimestre del 2021, circa 309 milioni di persone in Europa hanno utilizzato Facebook quotidianamente.

Per tali motivi, la possibilità che Zuckerberg confini le due piattaforme al solo mercato americano, potrebbe rappresentare una vera e propria catastrofe.

Ma esiste davvero questa possibilità? Procediamo con calma.

Tutto è nato dal documento inviato da Meta Inc. alla Sec (Security and Exchange Commission), l’autorità americana garante del mercato, in cui si riporta la dichiarazione sopra citata, artefice di tante preoccupazioni.

In realtà, il vero nocciolo della questione riguarderebbe il trattamento dei dati personali: se a Meta non verrà concessa l’opzione di trasferire, conservare e usare i dati dei suoi utenti europei sui server americani allora il colosso potrebbe essere costretto a chiudere alcune delle sue attività in Ue.

Non dobbiamo, tuttavia, dimenticare che per Meta abbandonare il mercato europeo rappresenterebbe un vero e proprio dramma finanziario. ed ecco che non si è fatto attendere un chiarimento dell’azienda al riguardo:

“Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati”.

Ed ecco il punto:

“Abbiamo bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, mano mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee”.

La notizia rimbalzata su tutti i media, dunque, pare essere oggi solo un falso allarme.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016