Friday For Future è un movimento ambientalista internazionale ispirato dalla giovane svedese Greta Thunberg. È nato nell’agosto del 2018 da quando la giovane sostava davanti al Parlamento del suo Paese, con un cartello che recitava “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima), per protestare contro la mancanza di iniziative concrete che possano fermare il cambiamento climatico.
Il suo slogan Fridays For Future ha attirato l’attenzione di tutti, ispirando gli studenti delle scuole di tutto il mondo a scendere in piazza e a scioperare per il clima chiedendo ai “grandi” della Terra di intervenire urgentemente. Il movimento, in particolar modo, chiede ai governi di eliminare i combustibili fossili, azzerando le emissioni a livello globale entro il 2050 (in Italia entro il 2030). L’ obiettivo è quello di contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi rispetto all’epoca pre-industriale.
Oggigiorno non è, quindi, solo Greta Thunberg a scendere in piazza, ma migliaia di giovani che l’hanno affiancata durante queste battaglie.
Molti adulti, genitori e non, sono scettici nei confronti di queste proteste pacifiche. Ma perché?
“Mio padre non capisce perché stiamo manifestando. Penso che questo sia gravissimo”, “Non capisco perché gli adulti non scendono nelle piazze con noi”, “Gli adulti non credono in questo movimento”; sono solo alcuni dei commenti di molti giovani che hanno manifestato nelle piazze nei mesi scorsi.
Chiediamo, quindi, a tutti gli adulti che osservano attoniti queste manifestazioni: perché non partecipare?
Potrebbero dare un contributo morale, sostenere una giusta causa per garantire un futuro migliore soprattutto ai loro figli e nipoti. Quanto costa mettersi dalla parte dei “più piccoli?”.
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