Luigi di Maio e gli altri scissionisti a cinque stelle hanno scatenato un vero e proprio terremoto nel panorama politico italiano; e se su twitter continua a imperversare l’hashtag #Traditore, c’è chi chiama già i membri di questo nuovo gruppo i “futuristi”.
Cemento, caste e interlocutori futuristi
Parole per niente amichevoli sono arrivate da Luigi de Magistris, ex-sindaco di Napoli, che ha dichiarato che di Maio, dopo aver “abiurato a 15 anni di Movimento 5 Stelle” si starebbe candidando a “essere il nuovo cemento della casta in crisi; ma è un cemento che si sbriciolerà a breve” chiosa de Magistris “travolto da un’onda popolare. Di Maio abbraccia il potere della casta.”
Molto meno aggressiva è inaspettatamente la posizione di Vincenzo de Luca, governatore della Campania: se infatti non molto tempo fa aveva definito di Maio come un “noto sfaccendato”, un “coniglio” e addirittura “uno sciacallo”, oggi lo considera un “interlocutore per creare una forza di centrosinistra”.
“Se si va in questa direzione” dice il presidente “io credo che possa essere un bene per l’Italia. Quindi l’apertura vale per tutti, per di Maio, per altre componenti”.
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