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Cultura

Il Salone del Libro 2021 è un vanto per l’editoria italiana

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Il Salone del Libro di Torino conclude la sua 33esima edizione con un boom di incassi eccezionale. La fiera, per la prima volta in presenza dopo lo stop della pandemia, ha riscosso un successo sorprendente. Si sono contati circa 150.000 ingressi nelle sale del Lingotto, un numero che porta con sé la speranza in un ritorno alla normalità sempre più prossimo.

Incontenibile l’entusiasmo del direttore del Salone, Nicola Lagioia, che ha condiviso le proprie riflessioni via Facebook:

“A Torino, questi giorni, è successo qualcosa di incredibile. Avevamo sognato a lungo, non eravamo arrivati a sognare questo. Un’esplosione di gente felice di ritrovarsi dopo tanto tempo, di abbracciarsi, di stare insieme. È un segno fortissimo per il ritorno alla normalità. Sfogliare un libro fa poco rumore, arriva difficilmente alle cronache, ma se lo fanno in centinaia di migliaia, insieme, nello stesso posto e negli stessi giorni, danno un segnale che non può essere ignorato. E infatti non lo è stato. Esiste anche questo paese, è una parte importante del paese. Non commettete l’errore di ignorarlo. Persone di tutte le provenienze e di tutte le età sono arrivate al Lingotto – in più, c’è stato per la prima volta un abbassamento sensibile dell’età media, tantissimi giovani e giovanissimi, facce che al Salone non si erano mai viste. È successo qualcosa”.

E inoltre:

“Quando mesi fa abbiamo deciso di fare un investimento che avrebbe potuto far fallire la fiera (una fiera di grandi dimensioni, con ospiti internazionali, addirittura con spazi allargati, confidando nel fatto che la campagna vaccinale avrebbe fatto il suo corso, questione allora non certa) avevamo paura, ma al tempo stesso ci siamo detti che non potevamo scommettere sul fatto che il futuro sarebbe stato nero. A quel punto abbiamo lavorato senza risparmiarci, non ci sono stati giorni e notti, sabati e domeniche. Eravamo abituati a questi ritmi, quando è il momento di soffrire sappiamo farlo tutti insieme. Soprattutto, nessuno gioca più per se stesso. È stato un successo travolgente, oltre ogni aspettativa“.

Conclude dicendo:

“Credo sia il primo evento di queste dimensioni a livello internazionale legato all’editoria che si organizza da quando c’è stata la pandemia. L’Italia ha fatto da apripista, credo possiamo esserne orgogliosi e prendercene insieme la responsabilità. Il Salone non ha un pubblico, ha una comunità. Organizzare tutto così rocambolescamente ha portato a qualche ritardo e disservizio, di questo ci scusiamo…”.

I numeri del Salone del Libro 2021

Secondo le stime dell’Osservatorio alberghiero della Camera di commercio di Torino, nel weekend appena trascorso l’occupazione alberghiera si è aggirata attorno all’84%. Il picco, pari all’85,8%, si è riscontrato nella notte tra sabato e domenica: un incremento del 18,5% rispetto alla settimana precedente.

Nel comunicato finale si legge che gli accrediti professionali dell’edizione 2021 hanno visto un sensibile incremento: 1.576 addetti stampa, 658 blogger, 2.980 (+ 150%) professionali del settore (agenti letterari, bibliotecari, illustratori, librai, promotori e rappresentanti editoriali, scrittori, traduttori) , per un totale di 5.214 accrediti professionali (+ 53%).

La casa editrice Laterza, che ha spento 120 candeline al Salone del Libro 2021, parla di “vendite superiori al 2018, anno d’oro”. Per Mondadori sono maggiori rispetto al 2019, come per Sellerio che cresce del 30% e Giulio Perrone Editore del 60%. Una vittoria anche per la piccola editoria, come conferma Gianmario Pilo, direttore della casa editrice indipendente torinese Add: “Un’edizione senza precedenti per la grande voglia di tornare al Salone. Le vendite vanno molto bene per tutti, decisamente di più del passato. Non ce l’aspettavamo, abbiamo finito titoli e rifornito velocemente. Mi aspettavo un buon successo ma non di questo portata”.

 

 

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