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La Commissione europea ha annunciato una indagine riguardo Temu, la nota piattaforma cinese di commercio online.
Agli occhi dell’esecutivo comunitario, la società non farebbe abbastanza per contrastare la vendita di prodotti illegali ed evitare forme di dipendenza da parte dei consumatori, in particolari quelli più giovani. L’indagine arriva dopo che diversi avvertimenti e domande scritte e si iscrive nell’ambito del Digital Services Act (DSA), entrato pienamente in vigore all’inizio dell’anno.
“Si tratta di un passo promettente, ma solo di un primo passo. Ora è importante che la Commissione europea continui a fare pressione su Temu e spinga l’azienda a rispettare la legge il prima possibile.” ha dichiarato Fernando Hortal Foronda dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC). “Vogliamo assicurarci che i prodotti venduti [sulla piattaforma di Temu, ndr] siano conformi agli standard dell’Unione europea e non mettano a rischio i consumatori.” ha spiegato invece la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager in un comunicato.
L’indagine potrebbe portare a multe fino al 6% del giro di affari annuo di Temu. L’esecutivo comunitario esaminerà anche “i rischi associati al design coinvolgente del servizio” per le vendite online, compresi i programmi di ricompensa sotto forma di giochi “che potrebbero avere conseguenze negative per il benessere fisico e mentale degli utenti”.
Pur non essendo stata fissata alcuna scadenza legale per la conclusione dell’indagine, il timore crescente a Bruxelles è che queste forme di marketing possano provocare forme di dipendenza all’acquisto, soprattutto nei più giovani. La società cinese, che sta facendo enormi progressi in Europa grazie a una strategia di prezzi stracciati, è la versione internazionale del colosso asiatico del commercio elettronico Pinduoduo, nato nel 2015, e offre una pletora di prodotti, tra cui vestiti, giocattoli, decorazioni per la casa, utensili e beni ad elevata tecnologia.
Un portavoce di Temu ha assicurato che l’azienda collaborerà con le autorità di regolamentazione. La società, ha detto, “prende sul serio gli obblighi previsti dal DSA, investendo continuamente per rafforzare il suo sistema di conformità e salvaguardare gli interessi dei consumatori sulla piattaforma”.
Altre aziende sono indagate nel quadro del DSA, tra cui Meta, Ali Express, TikTok e X, l’ex Twitter, oggi di proprietà del magnate americano Elon Musk.
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