Migrante torturato: all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta è stata ricostruita la mandibola distrutta durante il viaggio dall’Africa.
Un delicato intervento, effettuato dall’équipe dell’Unità operativa complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale diretta da Pasquale Piombino, in collaborazione con Massimo Robiony e Salvatore Sembroni), ha interessato un giovane africano di 18 anni che, a causa di un’anchilosi temporo-mandibolare bilaterale provocata da percosse e maltrattamenti subiti durante il viaggio dall’Africa, non poteva più aprire la bocca, con compromissione di funzioni vitali come mangiare, parlare, respirare.
L’intervento è il primo di questo tipo svolto nel Sud Italia.
“Grazie all’integrazione tra tecnologia avanzata e un approccio centrato sul paziente e sulle sue necessità, coniugando scienza e umanizzazione delle cure” afferma Pasquale Piombino “abbiamo realizzato un intervento straordinario. Un risultato importante, frutto di collaborazione e sinergia tra le istituzioni, il servizio sanitario pubblico, le associazioni umanitarie che supportano pazienti provenienti da contesti difficili. A pochi giorni dall’intervento il giovane mostra segnali di recupero molto significativi. La riabilitazione gli consentirà il ripristino graduale delle funzioni articolari e potrà tornare a vivere. La sua storia è quella di tanti migranti che per sopravvivere decidono di partire per l’Europa attraversando il deserto fino ad arrivare in Libia, dove il più delle volte finiscono nelle carceri locali dove vengono subiscono vere e proprie torture. In questo caso siamo riusciti a donare il recuperare della dignità e della speranza, dopo un’esperienza di grande sofferenza e marginalità” conclude.
___
Potrebbe interessarti anche:
Calenzano: 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi
___
Continua a seguirci su Facebook e scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.