Tajani: “No alla tassa sugli extraprofitti”
NAPOLI – Restano forti tensioni nella maggioranza sulla prossima legge di bilancio. Il punto più discusso riguarda il contributo di banche e assicurazioni.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la posizione di Forza Italia: nessuna tassa sugli extraprofitti. “Il ministro Giorgetti mi ha assicurato che non ci sarà alcuna tassa di questo tipo”, ha dichiarato. “È un’idea che ricorda l’Unione Sovietica. Serve dialogo, non imposizioni che spaventano i mercati”.
Forza Italia ha confermato che non voterà “né in Consiglio dei ministri né in Parlamento” una tassa sugli extraprofitti. Il partito propone invece un accordo con banche e assicurazioni per finanziare sanità, imprese, salari e taglio dell’Irpef. “Siamo contro ogni misura autoritaria che danneggi la fiducia degli investitori”, si legge nella nota diffusa sui social.
Il nodo del contributo bancario
Nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, il contributo di banche e assicurazioni è stimato in 4,4 miliardi nel 2026 e 11 miliardi nel triennio. Restano però da definire le modalità.
Un vertice a Palazzo Chigi è previsto nel tardo pomeriggio per chiudere gli ultimi dettagli. Il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi domani alle 11, ma non si esclude uno slittamento a lunedì.
Sul tavolo anche la spending review. Diversi ministeri chiedono di ridurre i tagli previsti: 2 miliardi in più nel 2026, oltre ai 2,7 miliardi della manovra precedente. Alcuni propongono di recuperare risorse dalla revisione delle agevolazioni fiscali.
La Lega rivendica la misura
La Lega difende invece l’idea di un contributo diretto degli istituti bancari. “Tra le risorse della prossima manovra ci saranno miliardi provenienti dalle banche”, spiegano i senatori Massimo Garavaglia e Stefano Borghesi.
Secondo il Carroccio, parte di questi fondi, anche legati agli extraprofitti, sarà destinata al sostegno della sanità pubblica. “Grazie alla linea di Salvini vince il buonsenso”, aggiungono.
La maggioranza resta divisa: Forza Italia punta su un accordo volontario, la Lega su un intervento più deciso. La ricerca di una sintesi prosegue in vista del varo della manovra.
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