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Cinema

Red rose – la recensione

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Red rose è la serie thriller-horror britannica uscita su Netflix il 15 febbraio. Si trova oggi al 10° posto delle serie più viste sulla piattaforma e ha soltanto 8 episodi della durata media di 40 minuti  da vedere. La serie pare essere riuscita ad attirare l’attenzione di un discreto numero di spettatori, creata dai gemelli Michael e Paul Clarkson, è concentrata su un concetto di “horror” non del tutto originale, ma decisamente realistico. Attenzione, questo articolo contiene spoiler!

Trama

Un gruppo di amici ha appena dato gli esami di fine anno, fanno progetti per il futuro e stabiliscono cosa fare per le vacanze. Wren e Noah decidono di andare oltre l’amicizia e ciò pare dare fastidio a Rochelle, migliore amica di Wren e leader del gruppo. Sentendosi tradita e abbandonata, Rosch “accetta” di scaricare un’app chiamata red rose. Inizialmente, questa inizia a supportarla quando ne ha bisogno, esaudisce i suoi desideri, ma col tempo si rivela piuttosto ambigua. L’app inizia infatti a spiarla e a obbligarla a fare cose contro la sua volontà. Alla fine, Roschelle muore, Wren, triste e arrabbiata per non essere riuscita a credere all’amica e fare qualcosa, decide di scaricare anche lei red rose. Così, il gruppo di amici della giovane defunta, si ritrova in un misterioso gioco dove la loro vita viene messa costantemente a rischio.

Red Rose Cast: Every Actor and Character in the Netflix Series

Recensione

Voglio partire col dire che la versione creepy di “barbie girl” utilizzata nel primo episodio, mi rendeva difficile il non cedere alla risata, più che allo spavento. La storia in sé mi ha ricordato un po’ la faccenda di blue whale di qualche anno fa. Ovvero quella sorta di “gioco” creato da un 30enne russo che portava giovani adolescenti – e non – a fare un gioco che culminava con la loro morte. La serie dimostra quanto possa essere effettivamente facile, grazie alla nostra dipendenza dalla tecnologia, entrare nella nostra mente, nella nostra vita privata e utilizzare il tutto per manovrarla. C’è chi possa pensare che sia assurdo che un gruppo di persone dietro uno schermo si diverta a torturare, vedere soffrire e uccidere altre persone, ma come detto, non è qualcosa di così surreale. Sì, bisogna essere dei pazzi psicopatici assassini, ma purtroppo esistono e sta a noi non essere così dipendenti dallo schermo.

Ho trovato che i ragazzi abbiano fatto un po’ di cose stupide – sì, okay, i ragazzi nei film horror fanno sempre cose stupide come separarsi – un esempio rapido, Ant non ha messo in guardia il fratello di NON parlare con la persona con cui giocava alla play. Gli ha semplicemente detto di non giocare online per quella sera. Ma la cosa più ridicola è stato che un genio come Jaya, che è riuscita a inscenare la propria morte, entrare nel computer di Jacob tra i membri di red rose, non abbia pensato di registrare e risalire a tutte le persone coinvolte prima di cancellare l’app. Insomma vi aveva avuto accesso per giorni, poteva portare tutto alla polizia, ma chissà, forse sarebbe stato troppo facile.

Seconda stagione

Personalmente non ritengo sia la serie dell’anno, è carina, il messaggio è sensato e l’ho trovata abbastanza leggera. Da vedere se volete un po’ di piccoli brividi. Il finale lascia intendere che potrebbe esserci una seconda serie, magari “yellow rose” data la novità dell’app e che i protagonisti, potrebbero non essere necessariamente gli stessi. Inoltre non sono totalmente sicura riguardo al fatto che l’identità del “giardiniere” sia stata rivelata. Tuttavia, la serie ha comunque un finale conclusivo e per quanto mi riguarda, potrebbe anche fermarsi così. Certo è che se ci fosse una seconda stagione, sarei curiosa di vedere nuove dinamiche. E a voi è piaciuta?

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