La manovra di governo approvata in consiglio dei ministri lo scorso 21 novembre ha introdotto significative variazioni riguardo Il Reddito di Cittadinanza.
Come cambierà il Reddito di Cittadinanza?
Dal 2023 parte un periodo transitorio con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve offerte di lavoro.
Dal 1 gennaio, spiega il Mef, alle persone tra 18 e 59 anni che siano in condizioni di lavorare e che non abbiano nel nucleo familiare persone disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età, è riconosciuto il Reddito di Cittadinanza. Il limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 12 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione professionale senza il quale decade il beneficio del reddito. Il bonus verrà sottratto anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro congrua.
Tra le novità inserite nella Legge di Bilancio 2023 su questo punto, c’è l’obbligo di residenza in Italia nel periodo in cui si percepisce il Reddito.
Con la nuova Legge di Bilancio, viene data la possibilità di cumulare il Reddito di Cittadinanza con i redditi da lavoro stagionale, entro il limite di 3.000 euro l’anno.
Dal 1° gennaio 2024 invece il Reddito di cittadinanza sarà sostituito da una nuova riforma. Le modifiche porteranno nel 2023 a un risparmio di 734 milioni, che finanzieranno un apposito fondo della riforma per il sostegno alla povertà e all’inclusione.
I nuclei familiari interessati dalle nuove regole sono 404mila.
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