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Cronaca

Dopo aver ucciso la compagna si conficca una scopa nell’occhio in carcere: “L’ho fatto per punirmi”

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L’uomo, che ha ucciso la sua ragazza, è stato trovato in carcere con un manico di scopa conficcato nell’occhio. “È il codice d’onore dei detenuti.”

Un manico di scopa nell’occhio: “L’ho fatto per punirmi”

Alexandru Ianosi, l’uomo che ha ucciso la sua compagna di vita in Italia, è stato trovato in carcere con un manico di scopa nell’occhio che, secondo la versione ufficiale, avrebbe conficcato lui stesso. Tuttavia, ci sono dubbi su come sia stato ferito, una possibilità sarebbe “un codice d’onore per i detenuti“.

Il 35enne rumeno è accusato di aver accoltellato la sua ragazza, Lilia Pătrunjel nella notte tra il 22 e il 23 settembre. Attualmente è ricoverato in terapia intensiva, con prognosi riservata, all’ospedale Angelo. I medici hanno chiesto ulteriori informazioni ai dipendenti del penitenziario dopo aver preso in carico il caso.

Francesco Neri Nardi, legale dell’uomo, ha chiesto al carcere un resoconto completo e dettagliato sull’accaduto, da cui emergono due aspetti contraddittori. Il manico di scopa è andato molto in profondità: per farlo è richiesta una notevole forza fisica, è difficile da fare da soli ed è un modo atipico di autolesionismo. Il secondo aspetto è legato al codice d’onore dei prigionieri. Le persone che commettono reati contro donne e bambini vengono spesso “punite”, per cui in questi casi viene spesso applicato l’isolamento, come misura di sicurezza.

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