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Cronaca

Corte d’appello di Torino condanna Silvana de Mari.

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SILVANA DE MARI

Corte d’appello di Torino condanna Silvana de Mari, la scrittrice medico già radiata dall’ordine, per aver definito “pedofili”, “coprofagi” e “necrofili” i membri del circolo LGBTQ intitolato a Mario Mieli.

Dopo la sospensione dall’albo dei medici nel mese di settembre, adesso arriva la condanna dalla Corte d’appello di Torino per Silvana de Mari.

Facciamo un piccolo passo indietro.

Chi è Silvana de Mari e cosa ha fatto?

Silvana De Mari, 68 anni, è originaria della provincia di Caserta. Si è specializzata in chirurgia generale e in psicologia cognitiva, praticando la professione di chirurgo in Italia e in Africa.

De Mari è nota per le sue posizioni convintamente no vax e, tre anni fa, la dottoressa è stata condannata a 1500 euro di multa per le frasi contro l’associazionismo LGBTQ+. In seguito arrivò anche a dire che gli omosessuali sono persone “da curare”.

Per cosa è stata condannata?

Silvana de Mari, accostò ad un circolo Lgbtq+, intitolato a Marco Mieli (attivista e scrittore degli studi di genere), termini come “pedofilia”, “necrofilia”, “coprofagia” e, proprio sulla base di queste accuse, fu condannata nel 2019 in primo grado al pagamento di mille euro.

Oggi Silvana De Mari, medico di Torino nota soprattutto per le sue posizioni contro i gay e idolo dei no vax durante la pandemia per la sua decisione di farsi sospendere dall’Ordine dei medici pur di non vaccinarsi, vede la sua condanna confermata dalla Corte d’Appello.

Al circolo era anche stato riconosciuto dal giudice un risarcimento di 5000 euro. Gli avvocati difensori di De Mari avevano puntato sul fatto che non si trattasse di critiche rivolte agli attivisti. “Spiace che non sia stato colto il senso vero delle parole della dottoressa De Mari. Leggeremo le motivazioni della sentenza e sicuramente ricorreremo per Cassazione. Le parole della dottoressa non hanno mai inteso offendere né l’associazione né i suoi componenti. Erano solo una lamentela, in quanto, in un periodo di austerità nel quale si tagliavano le spese per scuole e ospedali, lo Stato contribuiva a finanziare un circolo intitolato a una figura che nella propria sfera intellettuale inneggiava a una serie di pratiche quali la coprofagia e la pedofilia. Nessun accanimento. È stata una frase pronunciata contro il movimento lgbt, che è un’associazione politica e culturale, non vedo perché non si possa esprimere un’opinione”.

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