Sono undici i Paesi europei, tra cui figura anche l’Italia, ad aver sospeso l’accordo di Schengen: ma cosa significa?
Sospeso il trattato di Schengen: ecco perché
Questi Paesi hanno ripristinato, momentaneamente, i controlli alle frontiere a causa dell’allarme terrorismo scoppiato in seguito alla crisi in Medio Oriente e agli attentati e allarmi bomba che si sono verificati negli ultimi giorni in Europa – è possibile, infatti, sospendere l’accordo “in caso di minaccia grave per l’ordine pubblico o sicurezza interna di uno Stato membro”.
Non è la prima volta, comunque, che succede: dal 2006 l’accordo di Schengen è stato sospeso almeno un centinaio di volte – questa volta, a ripristinare i controlli alle frontiere sono stati, oltre l’Italia, anche la Slovenia, l’Austria, la Germania, la Francia, la Repubblica Ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Svezia, la Danimarca e la Norvegia (che non fa parte dell’UE ma ha aderito all’area Schengen).
Cosa cambia per i viaggiatori?
Cosa cambia per i viaggiatori? Potrebbero, semplicemente, essere controllati i documenti di chi si sposta tra un Paese e l’altro – cosa che solitamente non avviene tra Paesi che hanno sottoscritto il trattato. La misura, in Italia, sarà attuata dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, come previsto dal Regolamento dell’Unione Europea.
La misura straordinaria potrà essere prorogata fino a un massimo di 2 mesi e in seguito, invece, potrà essere attivata una misura ordinaria per un totale complessivo di 6 mesi.
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