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The Batman: il film di cui non sapevamo di avere bisogno.

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The Batman: il film di cui non sapevamo di avere bisogno.

Voglio iniziare questa recensione ponendo una domanda: nel 2022 c’era seriamente bisogno di un nuovo film con un nuovo attore su Batman?

Dopo aver visto il nuovo film di Batman diretto da Matt Reeves con protagonista Robert Pattinson, la mia persona e sincera opinione è ASSOLUTAMENTE SI.

 

The Batman finalmente al cinema.

Prima di partire con le considerazione personali, è doveroso fare un piccolo passo indietro e ricordare brevemente la travagliata storia che ha portato il film ad uscire nelle sale cinematografiche.

Inizialmente, la pellicola infatti doveva essere sia diretta che interpretata da Ben Affleck, esplorando così la storia del suo Batman. A causa però delle critiche alle precedenti pellicole che lo avevano visto protagonista, si incominciarono ad incrinare i rapporti tra Affleck e Warner Bros.

Quindi in un primo momento venne tolto il ruolo di direttore ad Affleck e passato a Matt Reeves e, successivamente, si dice che sia stato lo stesso Affleck a rinunciare anche al ruolo di Batman, abbandonando il personaggio ed appendendo il mantello al chiodo.

Il ruolo è poi passato a Robert Pattinson e quando venne annunciato metà parte di internet scoppiò in critiche incredibili, non sapendo che Pattinson oltre Twilight aveva interpretato altri ruoli degni di nota.

Un film molto lungo, ma che scorre come olio sulla pelle.

La pellicola ha una durata di 176 minuti, quasi 3 ore. Questo piccolo dettaglio potrebbe intimorire e portare a non andare a vederlo, ma vi assicuro che il tempo passerà velocissimo e non vi sembrerà di essere stati seduti per bene tre ore sulla poltroncina del cinema.

Mi azzardo a fare un’affermazione: questo nuovo film di Batman, è secondo me il miglior film fatto sul personaggio assieme a quello diretto da Christopher Nolan.

La pellicola di Reeves, può essere considerata, secondo il mio parere, la rappresentazione più fumettistica su Batman mai vista sullo schermo. Tanto che qui il vero protagonista è Batman e non Bruce Wayne. Sicuramente la pellicola dove Bruce Wayne appare pochissimo sullo schermo.

Il protagonista assoluto è Batman e questo viene rappresentato anche dalla magistrale rappresentazione di Pattinson: sicuro, senza paure e forte quando indossa la maschera, ma timoroso di farsi vedere in pubblico e tormentato quando invece è solo Bruce.

The Batman porta sullo schermo il vigilante alle prime armi, ancora capace di commettere errori e di farsi piegare dall’idea che la sua sia una missione fortemente legata al concetto di morte e sacrificio.

Non c’è un fine più alto, per il momento: Batman, per quanto elemento di paura e terrore per i criminali di Gotham, non ha ancora trovato il proprio ruolo di simbolo salvifico e Bruce Wayne, già scomparso dietro il pipistrello, non ha ancora definito il proprio ruolo di maschera alla luce del sole.

Ira e ossessione dominano The Batman, ma l’eroe ha già un codice morale ben definito e nonostante tutto ha ben chiaro quale sia la linea di demarcazione tra la sua figura e quella dei criminali.

Noir Gotham City

The Batman, partendo da una Gotham costruita tra Scozia, Inghilterra e Illinois, mette in scena una città piovosa, decadente, sporca, martoriata dai criminali: un posto da incubo nel quale vivere, che ricorda molto le arie gotiche del fumetto che hanno poi caratterizzato la costruzione della città nella serie videoludica Arkham.

The Batman offre la Gotham City più affascinante e decadente mai vista sul grande schermo e si allontana dalla Chicago di Nolan, magicamente disabitata nelle scene d’azione e poco adatta per ospitare le avventure del Cavaliere Oscuro.

Grazie a una scena così ben definita e originale, The Batman costruisce il setting perfetto a passare un messaggio ben preciso: Gotham è l’inferno in terra, una città talmente piegata dal crimine da aggiudicarsi il nomignolo di Fear City appiccicato alla New York degli anni ’70.

Nessuno è al sicuro.

Tutti sono un bersaglio.

La polizia è corrotta e le strade promettono solo depravazione e omicidio.

Il Batman di Matt Reeves combatte con brutalità in scene di combattimento in cui i nemici lo circondano e lo colpiscono con tutto quello che hanno.

La sua Batmobile è una muscle car che rimbomba nel petto e si rende protagonista di una scena d’inseguimento di grande impatto, la Batcaverna e Wayne Manor vivono tra passato e futuro.

 

La vera rivelazione di The Batman? Zoe Kravitz e la sua Catwoman che sfida gli stereotipi.

Tanto per incominciare la sua donna gatto non è (solo) una donna con una passione per i gatti, un po’ inquietante e un passato con cui deve ancora scendere a patti, ma anche una donna indipendente, che sa cosa vuole dalla vita.

Per la prima volta, inoltre, il personaggio non è una mera spalla di Batman o una sua antagonista: Catwoman ha lo stesso peso specifico del protagonista. Ne più ne meno. Il film lo portano avanti insieme, fino alla fine.

 Ma non solo, come ha dichiarato la Kravitz ai media, la sua Catwoman intendeva lasciare un alone di mistero sulla sua sessualità, facendo intendere che il personaggio potesse essere bisessuale. E poi lode alla celebre camminata gattara, perfettamente riproposta nel film da Zoe.

I personaggi.

Alfred è l’arma più cara che Thomas Wayne abbia mai lasciato a suo figlio Bruce, Catwoman è sensuale senza essere mai inutilmente volgare, il Pinguino è un sudicio burlone, Carmine Falcone si allontana dal macchiettismo da mafioso italo americano, Jim Gordon è un poliziotto integerrimo in una città marcia e la sua chimica con Batman passa sempre per una grottesca ironia.

Un film incredibilmente coraggioso che esiste fuori dal coro del cinecomic, che sfonda il concetto di scena post-credit, presentandosi al pubblico come opera cinematografica pregevole e per nulla banale il cui scopo non è quello di far esplodere molte luci per poi farsi dimenticare all’arrivo della Next Big Thing.

Sono entrata in sala senza grandi aspettative, voglio dire, tutti sappiamo che Nolan è riuscito a creare una trilogia che è un capolavoro e che rimarrà sempre nella storia.

Appunto per questo motivo, l’unico modo che aveva questo Batman per affermarsi era reinventarsi per non essere paragonabile al precedente.

E così è stato.

Un Batman “umano” che non combatte gli alieni con la Batmobile come quello di Ben Affleck ma che affronta i problemi reali di una città corrotta, ponendosi l’obbiettivo di ripulirla. Un Batman che non fa cose assurde ma che risulta molto realistico. Nel locale del pinguino ci entra dall’ingresso per esempio e tra una missione e l’altra si sposta in moto con la tuta nello zaino, quando si lancia dal tetto perché costretto (prima di farlo si spaventa) utilizza una tuta alare.

È un Batman consapevole che non può essere ovunque, visto che è solo, ma che comunque potrebbe essere ovunque per i criminali che infatti vedendo il segnale scappano perché lo temono.

Batman alla fine è un detective mascherato. Un detective molto abile che collabora con Gordon. E cosi è stato. Il tutto in un tema noir e con soundtrack molto belle e incalzanti che ti fanno volare le 3 ore di pellicola. Bellissima la fotografia, le scene parlano da sole.

The Batman è Cinema ed è qui per rimanere.

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