Incredulità e sdegno. Questo è tutto quello che provoca il vile, insensato atto vandalico a danno della tomba di Alfredino Rampi, bambino tristemente noto per essere caduto in un pozzo a Vermicino il 13 giugno 1981.
La nicchia dove è custodito il suo corpo nel cimitero di Verano è stata profanata con una decina di svastiche e insulti. I fatti risalgono all’indomani dell’inaugurazione di un murale dedicato ad Alfredino nel quartiere della Garbatella.
Chi ha vissuto quei momenti non potrà mai dimenticare i diversi giorni di tentativi di salvataggio del piccolo, che coinvolsero centinaia di persone e che furono seguiti da tutta Italia in una straziante diretta tv.
Le dichiarazioni delle autorità
Attualmente sono in corso delle indagini per rintracciare i responsabili della profanazione della lapide. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che condannato il gesto definendolo “un colpo al cuore. Gli autori di questo scempio devono vergognarsi e spero che vengano individuati presto”. “Questa vigliaccata è inaccettabile. Alfredino resta nei nostri cuori”, è invece il commento del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
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