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Politica

L’ultimo tradimento a Draghi è firmato Lega e Forza Italia

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Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato”: queste le parole, amaramente divertenti, con cui si conclude l’esperienza di Draghi al governo. Dopo averle pronunciate, il premier si è recato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per consegnare le proprie dimissioni e quindi rimettere il mandato.

Quella che si è consumata nella giornata di ieri è una delle pagine più miserevoli della storia repubblicana – che, invero, di pessimi giorni ne ha avuti parecchi. Il governo è stato indebolito dai Cinque Stelle e abbattuto, a sorpresa, dalla spallata finale di Lega e Forza Italia: la destra italiana, che fino a pochissime ore prima prometteva e giurava il sostegno al governo Draghi, ha improvvisamente deciso di non votare la fiducia.

Il tradimento della destra di Berlusconi, Brunetta e Gelmini lasciano FI

Un tradimento sconcertante non solo per il Presidente del Consiglio, ma anche per gli stessi esponenti di Forza Italia: la prima ad abbandonare il partito Berlusconiano è stata Maria Stella Gelmini – coinvolta peraltro in un alterco con la senatrice Ronzulli che l’ha addirittura invitata a “piangere altrove” e a “prendere uno xanax” – seguita poi anche da Brunetta. “Non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito se stessa e i suoi valori. Non sono io che abbandono Forza Italia” ha dichiarato “è Forza Italia che abbandona se stessa.”

Una slealtà, quella dimostrata dalla destra che fino all’altro ieri si vantava di aver permesso al governo Draghi di nascere, che probabilmente, nonostante tutto, pagherà cara alle elezioni.

Renzi: “La ola l’hanno fatta a Mosca”

E mentre Salvini nega le proprie responsabilità e la Lega e FI fanno cadere il governo scaricando la colpa sugli altri, i Cinque Stelle, responsabili della prima spallata a Draghi, non hanno ancora compreso di aver consegnato il paese alle destre: il partito della Meloni, insieme a Lega e Forza Italia, costituirebbe infatti – secondo gli ultimi sondaggi – la maggioranza assoluta. Grazie alle azioni di Conte, che sembrano sempre più una vendetta personale, i pentastellati rischiano di sparire dal panorama politico, ma sembra che non se ne siano nemmeno resi conto.

Ieri la ola l’hanno fatta a Mosca” ha dichiarato invece Matteo Renzi in un’intervista radiofonica. “In questo momento avrei preferito essere guidato da un premier autorevole e credibile in Europa, invece è stato messo alla porta dai populisti e l’Italia ne paga il conto.”

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