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1 mese agoon
Il grande giorno è arrivato: oggi gli statunitensi si recheranno alle urne per scegliere il 47esimo presidente degli USA – e per decidere, inutile negarlo, quale sarà la direzione che l’Occidente seguirà nei prossimi quattro anni. Sarà, ormai è certo, una sfida all’ultimo voto e anche qualche migliaio di preferenze potrebbe fare la differenza.
Kamala Harris e Donald Trump rappresentano due visioni dell’America e del mondo agli antipodi, visioni che hanno generato la campagna più polarizzata di sempre.
Proprio per questo, l’allerta è alta e i timori che possa accadere qualcosa come l’orrendo assalto al campidoglio del 6 gennaio 2021 sono più che fondati – per correre ai ripari, si blindano Casa Bianca e Congresso, con la Guardia Nazionale pronta a intervenire.
Harris sembra voler puntare su un’immagine rassicurante con uno stop alla guerra a Gaza e la promessa di fare tutto ciò che sarà in suo potere per trovare una soluzione “a due Stati”, mentre Trump conferma la sua strategia al rialzo e sceglie di gridare sempre più forte e, soprattutto, di puntare allo shock.
Hanno fatto scalpore le sue dichiarazioni che Trump ha rilasciato dei giorni scorsi, in cui affermava, e lo citiamo letteralmente, “Per uccidermi qualcuno dovrebbe sparare attraverso i giornalisti presenti… e la cosa non mi dispiacerebbe così tanto.” Il portavoce di Trump ha ritrattato le parole del candidato repubblicano “Il presidente Trump” ha detto “stava raccontando dei suoi attentati e affermava che i media fossero in pericolo”.
Non si può ancora dire con certezza quale delle due strategie pagherà, ma sicuramente sappiamo che questa è stata la campagna elettorale più folle di sempre – e chissà se, in futuro, si riuscirà a tornare indietro e a ritrovare toni più pacati e posizioni meno polarizzate.
Gli occhi del mondo sono fissi sui cosiddetti swing states, i sette stati “in bilico” in cui non è ancora chiaro chi avrà la meglio tra i due candidati.
Si dice che chi conquisterà la Pennsylvania, il più popoloso tra gli stati indecisi, andrà alla Casa Bianca – questo non solo per il suo peso (lo Stato vale ben 19 grandi elettori) ma perché in questo territorio è racchiusa un po’ la summa di ciò che sono gli Stati Uniti nel 2024.
Non a caso proprio in Pennsylvania la battaglia tra i due sarà più serrata: qui gli ultimi sondaggi rivelano che Trump ha raggiunto la Harris al 48%.
Il sondaggio rivela anche che l’attuale vice-presidente, a sorpresa, è avanti di tre punti in Iowa – uno stato storicamente repubblicano.
Ann Selzer – l’unica sondaggista che riuscì a prevedere la vittoria di Trump nel 2016 con sette punti di distacco – è convinta che la vittoria sia già in tasca a Harris, che otterrebbe il 47% delle preferenze. A fare la differenza, secondo Selzer, saranno i voti delle donne anziane e delle donne indipendenti.
Impossibile dire chi la spunterà – l’unica sicurezza è che in queste ore si scrive il destino del mondo.
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